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Il vertice Grillo-Di Maio "Noi d'accordo su tutto". Ma la tensione resta alta

Il faccia a faccia tra Grillo e Di Maio si è chiuso per il momento con una stretta di mano. Ma il Movimento è una polveriera

Il vertice Grillo-Di Maio "Noi d'accordo su tutto". Ma la tensione resta alta

Tira aria di tempesta in casa Cinque Stelle. Dopo il voto su Rousseau che ha di fatto costretto Di Maio a studiare una strategia per presentare dei candidati alle Regionali, si è aperta una vera e propria ferita all'interno della truppa grillina. E così (ancora una volta) è stato necessario l'intervento di Grillo per sistemare una situazione che è ormai esplosiva. I big pentastellati hanno più volte messo nel mirino il capo politico del Movimento chiedendo una riflessione approfondita sulla leadership e soprattutto sulla gestione del futuro grillino. Grillo è arrivato a Roma per incontrare Di Maio e dopo un lungo faccia a faccia i due hanno avuto reazioni piuttosto diverse. Di fatto il capo politico del Movimento ha voluto rasserenare gli animi del Movimento affermando che l'incontro è andato "bene": "Siamo d'accordo su tutto, abbiamo smentito le leggende metropolitane di questi giorni".

Grillo nel suo si è limitato a confermare il suo sostegno a Di Maio: "Non può essere sostituito. A gennaio serve un nuovo contratto di governo. Non rompete i c...". In passato non sono mancate le occasioni di attacchi da parte di Grillo su Di Maio. Adesso però la situazione è abbastanza diversa. Il Movimento deve fare i conti con la batosta arrivata dall'Umbria e si prepara anche ad una sorta di "martirio" (dando uno sguardo ai sondaggi) anche in Emilia Romagna a gennaio prossimo. Fico e la Lombardi, due esponenti di peso del Movimento Cinque Stelle hanno speso parole dure nelle scorse ore proprio per il capo politico pentastellato. Le correnti dei 5 Stelle cominciano a far sentire la voce e incombe su Di Maio anche lo spauracchio di un cambio di leadership. Delrio oggi ha fatto sapere che con un Di Battista in cabina di regia di fatto il dialogo potrebbe essere più difficile. Di Maio per il momento naviga a vista. Ma una cosa è certa: dal punto di vista dei consensi la sua gestione del Movimento è stata del tutto disastrosa. Una gestione che ha portato a continui flop elettorali a partire dalle Europee per finire con la mazzata umbra. Una sconfitta pesante in Emilia o nelle regionali in Calabria potrebbe rappresentare il capolinea politico dell'attuale ministro degli Esteri.

Ormai è accerchiato e prova a resistere sulla linea del fronte ma con scarsi risultati.

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