Cronache

Vigili contati e malmenati i fuorilegge dettano legge

A Rimini in 10 controllano 15 chilometri di spiagge, gli altri, aggrediti, sono in ospedale. Così a comandare sono gli abusivi

Vigili contati e malmenati i fuorilegge dettano legge

nostro inviato a Rimini

Controllare quindici chilometri di spiagge con una decina di uomini. Il contrasto agli immigrati che si dedicano alla vendita abusiva di merci contraffatte sul litorale riminese si sintetizza con questi numeri perché i vigili urbani del capoluogo assegnati a questo incarico sono diciotto, ma sei di loro hanno marcato visita per effetto delle aggressioni subite.

L'ultimo caso è avvenuto qualche giorno fa. Un venditore abusivo di origine senegalese, Ndiaye Dame, ha ferito due agenti della Polizia municipale che lo avevano fermato nei pressi dei Bagni 80 a Miramare. Processato per direttissima, non ha scontato nemmeno un secondo di carcere per effetto della sospensione della pena. Il controllo sul permesso di soggiorno, come in molti altri casi, ha consentito l'emersione di irregolarità. In simili frangenti, al danno si aggiunge la beffa perché un agente di pubblica sicurezza è «costretto» ad accompagnare il fermato presso il Cie più vicino per l'avvio delle procedure di espulsione. Per la Romagna i riferimenti sono Roma e Bari, quindi in queste situazioni Polizia e Carabinieri perdono l'effettivo per un giorno.

È chiaro che con l'avvio della stagione turistica il fenomeno subisce una particolare recrudescenza. Le azioni di prevenzione, infatti, non hanno funzionato a dovere, nonostante il sindacato di polizia Sap avesse invocato un rafforzamento delle operazioni di intelligence nei confronti dei grossisti che distribuiscono le merci agli abusivi. L'appello è rimasto lettera morta e gli effetti sono visibili agli occhi dei turisti che vedono la battigia invasa dai vu cumprà . Sostanzialmente fallito il tentativo di bloccare i «rifornimenti», che spesso arrivano dalla Lombardia e dal Veneto (la responsabilità in questo caso è del Viminale e del Tesoro che dovrebbero destinarvi più risorse; ndr ), alle amministrazioni locali non resta che limitare i danni.

La scelta, da Cervia a Cattolica, è stata quella di evitare disagi ai bagnanti. Ai vigili il compito di «accompagnare» dalla spiaggia al lungomare più vicino i sospetti per consentirne l'identificazione a Polizia e Carabinieri, in modo da evitare gimkane fra gli ombrelloni. Gli esiti non sono stati positivi: i vigili si infortunano e i bagnini protestano per la mancanza di sicurezza, come testimoniano le rimostranze delle cooperative di Cattolica e Cesenatico. In quest'ultima località si è anche verificato il caso di un rifugiato del Bangladesh che ha deciso di passare il tempo vendendo articoli in spiaggia. Se tali episodi si ripetessero, potrebbe essere un duro colpo per il turismo: sono circa 330 i migranti ospitati dalla Provincia e altri 400 potrebbero arrivare.

Ma dove vivono gli abusivi? Generalmente nelle vicinanze del «luogo di lavoro». A Miramare ultimamente sono stati sgomberati cinque appartamenti nei quali erano ospitati 57 immigrati, a Viserba in tre mini-appartamenti vivevano 45 persone. Miracoli del subaffitto. E anche quando tutto è in apparenza regolare i problemi non mancano. Come a Borgo Marina di Rimini, a due passi dalla Rotonda del Grand Hotel. Il piccolo quartiere si è trasformato in un melting pot di difficile gestione: negozi cinesi, macellerie halal e Internet center del Bangladesh. A due passi dalla chiesa di San Nicolò, che conserva un omero del patrono di Bari, gli italiani sono ormai diventati una minoranza. L'amministrazione di centrosinistra, guidata dal sindaco Gnassi (Pd), non sembra preoccuparsene. Tant'è vero che il gip ha bloccato lo sgombero di una villa occupata dal centro sociale Paz (sospettato di ospitare abusivamente immigrati) perché l'assessore alla sicurezza Jamil Sadegholvaad avrebbe intavolato una trattativa con gli autonomi. Una vittoria salutata con entusiasmo anche dal gruppo parlamentare di Sel.

Il risultato di questo buonismo? Nella notte fra giovedì e venerdì un immigrato marocchino, in evidente stato di ubriachezza, ha seminato il panico su un autobus e sul lungomare di Torre Pedrera dopo una violenta lite con altri tre connazionali, finita a calci e pugni.

Per fortuna, non ci sono state conseguenze per i turisti.

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