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Il Viminale: "Torni reato l'autoerotismo in pubblico"

Il Viminale: "Torni reato l'autoerotismo in pubblico"

Non rischia più il carcere chi commette il reato di atti osceni masturbandosi pubblicamente. E questo da tempo. Ma il ministro dell'Interno Matteo Salvini non ci sta.

Ieri è intervenuto tuonando contro questa sorta di «sanatoria», di cui ha beneficiato un 28enne albanese che, come riportato dal Gazzettino di Venezia, si era esibito davanti a una ragazzina. Il fatto era accaduto a San Donà di Piave quattro anni fa, quando la giovane aveva sedici anni e si era riparata nell'androne di un palazzo per sfuggire alla pioggia. Qui aveva trovato il bruto che, senza nessun riguardo, si era masturbato davanti a lei.

Si era calato i pantaloni e aveva agito tranquillamente, senza lasciarsi intimidire minimamente da quella presenza. La minorenne era rimasta sconvolta. Così tanto sconvolta, che aveva raccontato la scena ai genitori. Il padre e la madre avevano quindi sporto denuncia per atti osceni, nella speranza che la giustizia potesse assicurare l'albanese dietro alle sbarre.

Ma così non è stato. Perché, se fino a qualche anno fa il reato di atti osceni in luogo pubblico veniva punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, nel 2016 un decreto legislativo voluto dal precedente governo lo ha depenalizzato. Adesso gli atti osceni «in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico» vengono puniti con una semplice sanzione amministrativa.

Solo chi li commette in luoghi frequentati da minori, anche se i minori non ci sono, paga. Ma in questo caso il fatto era accaduto altrove e, come hanno precisato anche recenti sentenze della Cassazione, non c'era stato reato ma l'albanese ha pagato una multa ed è libero. Libero anche di rifare la stessa cosa.

«Il governo del Pd che nel 2016 ha voluto depenalizzare gli atti osceni evitando così una pena di tre anni a malati sessuali o depravati - commentato il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli - ha di fatto lasciato liberi di colpire potenziali stupratori».

Ma Salvini giura che rimedierà «all'ennesimo errore commesso dal Partito democratico». «Scriverò al Guardasigilli Alfonso Bonafede per chiedergli di cancellare la depenalizzazione dei reati approvata dalla sinistra - sottolinea il ministro dell'Interno -.

Giù le mani dalle donne e dai bambini!».

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