Cronache

Violenze su due bambine Pakistano regolare in carcere

Lo straniero, 29 anni, incastrato dalle telecamere Le vittime lo riconoscono: «È lui che ci ha toccato»

Violenze su due bambine Pakistano regolare in carcere

Abusa di due bambine per la strada: arrestato. A incastrare un 29enne pakistano da tempo in Italia, due ragazzine di 11 e 13 anni. Lo hanno riconosciuto senza ombra di dubbio dalle foto mostrate. «È lui quello che si è avvicinato con una scusa e mi ha palpeggiata», spiegano in audizione protetta le minorenni, una italiana. La prova regina, quella che inchioderebbe lo straniero, arriva dalle immagini registrate da alcune telecamere.

Gli uomini della squadra mobile e la Procura di Viterbo hanno lavorato sul racconto fatto dalle due ragazzine ai loro genitori prima, a uno psicologo dopo. Succede tutto in pieno giorno in una stradina del centro storico, nel quartiere medievale della città in un pomeriggio di maggio. Due episodi distinti fra di loro accaduti a due bambine che non si conoscono ma che raccontano la stessa cosa ai loro genitori. E questi in questura. Il pakistano, che lavora regolarmente nel viterbese come contadino, chiede alla ragazzina che rientra da scuola se conosce qualcuno disposto ad affittare casa. Quanto basta per avvicinarsi e allungare le mani. Le urla, la paura e la corsa forsennata della 13enne lo fanno allontanare. Passano solo tre ore, il pakistano ricompare a pochi metri di distanza. Questa volta la sua vittima è ancora più piccola: 11 anni. La madre è in auto, lei scende e si avvicina al portone. Si è dimenticata un libro di scuola, le serve per andare a fare i compiti da una compagna. Nella penombra dell'androne il 29enne colpisce di nuovo. L'approccio è sempre lo stesso: «Sai se c'è un appartamento libero?». Quanto basta per arrivare a distanza ravvicinata e tentare un abuso sessuale. «La bambina si è divincolata ed è fuggita via», spiega Gian Fabrizio Moschino, capo della squadra mobile viterbese. L'orco sparisce nel nulla.

Quello raccontato nelle denunce presentate dai familiari coincide in maniera impressionante. La polizia avvia indagini in tutta la zona del centro cittadino. A coordinare gli investigatori il pm Chiara Capezzuto che dispone audizioni protette per le due ragazzine. «Hanno rivissuto momenti terribili - spiegano gli inquirenti -, difficili da dimenticare». La descrizione dell'aggressore e dei suoi abiti viene confermata da quanto si vede sui filmati sequestrati. Nessun dubbio per il gip Francesco Rigato che ieri mattina ha firmato l'ordinanza cautelare in carcere. L'accusa? Violenza sessuale aggravata. Un grave episodio che, nonostante il risultato degli investigatori, mette ancora una volta in discussione la sicurezza in città.

In meno di un mese Viterbo è stata teatro di uno stupro di gruppo, nel pub di Casapound, e dell'omicidio del commerciante di San Faustino Norveo Fedeli, massacrato a colpi di sgabello da un coreano. Fatti gravi avvenuto a poche centinaia di metri di distanza. «Nel quartiere dove è stato ammazzato il pantalonaio gira molta droga - spiegano i residenti -, non ci sentiamo sicuri nemmeno di giorno».

Mercoledì l'interrogatorio di garanzia nel carcere Mammagialla.

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