Cronache

Virus del Nilo, nuovo allarme Donazioni di sangue sospese

Stop alle trasfusioni per un mese in 22 province tra Sardegna e Lombardia. Due casi a Vicenza e Livorno

Virus del Nilo, nuovo allarme Donazioni di sangue sospese

Si stringe il cerchio. La prevenzione contro i possibili effetti delle punture di zanzara, capaci di trasmettere il virus del Nilo Occidentale, ha portato alla chiusura delle trasfusioni in ben ventidue province dello Stivale. In pratica la virtuosa pratica della donazione del sangue è temporaneamente sospesa in un quinto del nostro territorio nazionale. Almeno per un periodo di tempo di circa quattro settimane. Lo ha disposto il Centro nazionale sangue.

Questo virus, fa sapere il ministero della Salute, solo accidentalmente può infettare l'uomo. Eppure di casi se ne sono già registrati molti negli ultimi anni. Soprattutto nelle aree rurali della pianura Padana.

La notizia delle tre persone infettate vicino Anzio dal virus Chikungunya non ha fatto che alzare il livello di controllo e prevenzione. I tecnici del Centro nazionale sangue hanno rivelato la presenza di questo virus in appunto ventidue province. La maggior parte sono del Nord (area padana) e del centro Italia (soprattutto Lazio e Sardegna). Ecco perché è stato disposta la sospensione temporanea per quattro settimane dei donatori di sangue e di emocomponenti che abbiano soggiornato anche soltanto per una notte in queste province in questa stagione estiva.

È importante quindi pubblicizzare al massimo l'elenco delle province interessate proprio per dar modo agli stessi donatori di capire in quali casi «autosospendersi». Si tratta quindi di: Reggio Emilia, Ravenna, Modena, Venezia, Rovigo, Brescia, Cremona, Bologna, Ferrara, Padova, Verona, Oristano, Mantova, Novara, Pavia, Milano, Piacenza, Lodi, Viterbo, Treviso, Vicenza, Livorno.

«Il virus compare in Italia proprio in questo periodo. Viaggia con gli uccelli e viene trasmesso dalla zanzara culex (zanzara comune). In particolare - spiega Giovanni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, interpellato dall'Adnkronos - quest'infezione tende a colpire il cavallo e l'uomo. L'infezione umana è in oltre l'80 per cento dei casi asintomatica; nel restante venti per cento dei casi i sintomi sono quelli di una sindrome pseudo-influenzale, nell'un per cento però l'infezione virale può provocare meningite o meningo-encefalite». Un virus dal nome esotico, che viaggia attraverso la circolazione sanguigna fino a raggiungere il cervello e il midollo spinale, provocando un'infiammazione che può dare sintomi neurologici gravi e potenzialmente fatali. Il Virus del Nilo Occidentale ha avuto origine in Africa molti anni fa, ma poi si è diffuso in tutto il mondo. L'infezione è stata diagnosticata per la prima volta negli Stati Uniti nel 1999. Il virus si trasmette solo direttamente, attraverso le zanzare, ma non da cavallo a cavallo o da cavallo a uomo. Nelle scorse settimane in Italia è stato segnalato un caso umano di febbre da West Nile Virus nella provincia di Vicenza e un caso di malattia neuro-invasiva nella provincia di Livorno. A Viterbo sono stati colpiti dei cavalli.

Il modo più efficace per scongiurare gli effetti del Virus del Nilo è ovviamente quello di partire dalla disinfestazione delle zanzare «vettrici» e di monitorare le migrazioni dei volatili.

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