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Visti turistici, business nelle ambasciate

Affari nelle sedi diplomatiche Ue in Africa: 5mila euro per un permesso

Visti turistici, business nelle ambasciate

L'attenzione di tutti è concentrata sui barconi in arrivo dalle coste del Nord Africa, ma mentre ciò accade c'è un fenomeno ancor più preoccupante che rischia di contribuire sensibilmente all'invasione europea. In alcuni Stati africani, infatti, sta prendendo piede il business della vendita di visti turistici o per motivi di studio per i Paesi Schengen. Sono nate agenzie, facilmente reperibili sui social, che si fanno pagare dai 2.500 ai 5mila dollari per facilitare l'acquisizione di un visto da parte delle ambasciate di varie nazioni europee, che evidentemente stanno al gioco. Da capire se in buona fede o meno.

«Da alcune testimonianze -spiega un cittadino italiano residente in Congo- pare che questi visti siano venduti con la complicità di ambasciatori, consoli e personale autorizzate a emetterli». Un mercato enorme, che consente a chi ottiene il lasciapassare di arrivare comodamente in aereo «evitando di prendere vie meno indicate e perdere soldi». Poi, a visto scaduto, fa perdere le proprie tracce.

Regina su tutte, stando a quanto si apprende dai social, è generalmente l'ambasciata greca di Kinshasa, ma anche quelle spagnola, francese e belga concedono visti. Molti soggetti vanno anche in Turchia e, poi, da lì salgono sui barchini diretti verso la penisola partenopea. Su Facebook si moltiplicano gli annunci. In alcune foto pubblicate da queste agenzie appaiono anche visti italiani su passaporti dei vari Paesi africani. Ciò che inquieta è che ce n'è uno, riportato dalla pagina Tour travel consulting, che mostra proprio l'immagine di un visto per l'Italia concesso a Johannesburg. Da quanto si apprende, invece, l'ambasciata italiana di Kinshasa sarebbe fuori da questo giro di concessioni. «L'ambasciatore - prosegue il contatto - è persona seria». Chi si offre di far avere il visto in maniera veloce ed efficace garantisce anche il viaggio aereo. Il pacchetto per la Turchia è scontato e costa 950 dollari, ma si parla anche di borse di studio assicurate per la Tunisia, sempre partendo dal Congo, a 3.600 dollari e poi da lì è semplice partire per l'Italia. Per la Francia si chiedono, invece, 4.500 dollari e c'è chi propone addirittura un lavoro in Ungheria. Alla voce servizi offerti», si legge chiaramente «facilitazione di visto per motivi di studio, assicurazione medica, inserimento in famiglie in loco». E il business prevede anche viaggi verso il Canada. Insomma, un lasciapassare che consente a chiunque di poter venire direttamente in Europa e poi, se vuole, sparire nel nulla.

Da capire come sia possibile che proprio le ambasciate in loco concedano di «facilitare il visto», come spiegato sui social. Una domanda cui, forse, solo i ministeri degli Esteri dei vari Paesi coinvolti potranno dare una risposta esaustiva.

Perché nel caso in cui si accertasse la connivenza di qualche diplomatico o personale consolare, allora si potrebbe parlare di favoreggiamento all'immigrazione clandestina.

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