Politica

Vitalizi revocati, «accanimento sul Cavaliere»

RomaSono meno di venti, dieci alla Camera e otto al Senato. Sono volti preistorici della Prima Repubblica, come Longo, Di Donato e De Lorenzo: condannati in via definitiva a più di due anni, adesso perderanno il vitalizio. Sono tutti fuori dai giochi da più di vent'anni. Tutti tranne uno, Silvio Berlusconi.

I criteri del taglio erano stati stabiliti a maggio dagli uffici di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama. E ieri Pietro Grasso e Laura Boldrini sono passati all'azione. Al Senato, oltre al Cavaliere, perderanno l'assegno, che varia da due ai cinquemila euro al mese, Marcello Dell'Utri, Vittorio Cecchi Gori, Pasquale Squitieri, Antonio Franco Girfatti, Vincenzo Inzerillo e Franco Righetti, Giorgio Moschetti. I dieci deputati sono Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani e Gianmario Pellizzari. «Dieci sfigati senza un partito dietro - commenta il grillino Luigi Di Maio - mentre tanti altri sono salvi. Mi fanno quasi simpatia».

A favore della provvedimento Pd, Ap e Sel. Astenuti Lega e M5S, mentre Forza Italia, che denuncia un accanimento individuale contro Berlusconi, è uscita dall'aula senza votare. «Non avevamo partecipato al voto sulla delibera - spiega Luigi Malan - ritenendola irrazionale, inefficace e facile preda dei ricorsi di vario genere. Coerentemente oggi non partecipiamo, in protesta soprattutto per il nome che conoscete tutti».

L'elenco è breve, ma potrebbe allungarsi. I presidenti delle Camere hanno infatti chiesto al ministro della Giustizia e alla Cassazione un supplemento d'inchiesta nei confronti dei ex parlamentari ultraottantenni i cui nomi, grazie all'età, sono stati cancellati dal casellario giudiziario. Tra loro Giuseppe Ciarrapico e Cesare Previti. «C'è un'ulteriore verifica in corso su altri 346 ex deputati con più di 80 anni», assicura la Boldrini.

I grillini parlano di «farsa» e «presa in giro». Scrive su Twitter Alessandro Di Battista: «Su 1543 ex-deputati che percepiscono ingiustamente un vitalizio, solo dieci lo avranno sospeso. Boldrini è una vera rivoluzionaria». E Di Maio: «Quella ridicola delibera che fu festeggiata come la fine di tutte le ingiustizie riguarda solo lo 0,6 % di tutti quei politici che con tre giorni in Parlamento si sono guadagnati una pensione da sceicco. Tutti i vitalizi scompaiano, servono 10 minuti di tempo».

E un'analoga proposta è stata depositata dal Pd Matteo Richetti: «Bisogna passare al contributivo, come per tutti i lavoratori».

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