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Vittoria italiana a Strasburgo L'Europa dice basta all'eterna fuga di Casimirri

Sì all'emendamento per estradare il Br dal Nicaragua Contro sinistra unita e alcuni sovranisti non italiani

Vittoria italiana a Strasburgo L'Europa dice basta all'eterna fuga di Casimirri

V ittoria della Lega a Strasburgo. Il Parlamento europeo ha detto sì a larga maggioranza all'emendamento proposto dall'eurodeputato Mario Borghezio sulla risoluzione riguardante il Nicaragua. L'emendamento in questione chiedeva l'immediata estradizione di Alessio Casimirri, l'ex brigatista che dovrebbe scontare da noi sei ergastoli per fatti legati agli anni di piombo tra cui il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione della sua scorta. L'acquisizione della cittadinanza nicaraguense, grazie al matrimonio, e i buoni rapporti con uomini politici e con i militari sandinisti hanno finora impedito l'estradizione di Casimirri, arrivato in Nicaragua nel 1983 e che da tempo è impegnato a gestire un ristorante nella capitale Managua. Casimirri nega da sempre i fatti che gli sono stati attribuiti rivendicando solo la militanza nelle Brigate Rosse.

Da tempo il Nicaragua è sorvegliato speciale dalle nostri istituzioni europee. I disordini della primavera dell'anno passato non hanno ancora portato il Paese a ritrovare una piena stabilizzazione. A gennaio una delegazione di eurodeputati si è recata nel Paese centro-americano per sollecitare il ritorno allo Stato di diritto e l'esortazione a svolgere al più presto libere elezioni. Su quella risoluzione non vincolante si è inserita anche la Lega con il suo emendamento. Votato dall'aula di Strasburgo e passato con 322 sì, 25 no (tra cui alcuni esponenti di altri partiti sovranisti europei) e 33 astenuti. Nella risoluzione si chiede inoltre di sospendere il Nicaragua dall'Accordo di associazione tra Ue-America centrale. Secondo dati della Commissione nel 2017 gli scambi commerciale tra Unione Europea e Nicaragua sono stati pari a circa 700 milioni di dollari.

Tutti gli europarlamentari italiani hanno votato compatti. Ad eccezione della rappresentante della Sinistra Europea Eleonora Forenza, che si è espressa per il no, e di Barbara Spinelli, dello stesso gruppo, che si è astenuta. «Mi sembra un atto molto forte - dice all'AdnKronos, Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo -, credo che sia una delle primissime occasioni nelle quali si riesce a convergere su un'esigenza di giustizia e quindi di esecuzione della pena per coloro che sono stati autori di atti terroristici di estrema gravità. È la dimostrazione di un'Europa unita che condivide esattamente i valori degli Stati che ne fanno parte». Dello stesso segno la reazione degli eurodeputati italiani del gruppo Conservatori e Riformisti. «Ora la speranza è che il governo nicaraguense - si legge nella nota congiunta dei parlamentari italiani del gruppo (Fitto, Sernagiotto, Leontini e Maullu) dopo il voto di oggi a Strasburgo - accolga la richiesta per rendere giustizia alle vittime italiane di un assassino condannato all'ergastolo che non ha mai scontato un solo giorno in carcere».

Anche per Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, il voto sull'emendamento presentato da Borghezio è un «successo politico per l'Italia». Ma soprattutto, dice, «è un atto di giustizia». «Il passo bipartisan compiuto dal parlamento europeo - conclude la Bernini - è comunque un forte strumento di pressione nei confronti del Nicaragua. L'auspicio è che per l'ultimo latitante del delitto Moro stiano per finire latitanza e impunità.

Solo quando tutti i responsabili avranno pagato si potrà mettere nell'archivio della Storia la terribile stagione degli anni di piombo».

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