Politica

Viva viva Sangiovese Il Vaticano ha il record di consumo di vino

Ognuno degli 842 cittadini del «microstato» ne beve ogni anno 74 litri, il doppio di noi

Viva viva Sangiovese Il Vaticano ha il record di consumo di vino

P adre, figlio e spirito santo. Tanto spirito. Anche non santo. Il vaticano è lo Stato al mondo dove si consuma più vino. I suoi 842 abitanti, che ne fanno la nazione sovrana con la popolazione più esigua (davanti ci sono Tuvalu e Nauru, due isole pacifiche che hanno circa 10mila abitanti l'una) secondo uno studio del California Wine Institute, tracannano più che in ogni altro paese. Per dire, nel 2012 hanno consumato 62mila litri, in pratica 74 litri pro capite. Per dire in Italia nello stesso anno ne bevemmo circa 37 a persona, e in Francia arrivarono a 45. Negli Stati Uniti, primo consumatore mondiale per volume ma con una popolazione di molto superiore, si fermarono a poco meno di 10. Per non dire della Cina, dove il vino è ancora una specie di oggetto misterioso: poco più di un litro per persona. Sei o sette bicchieri e l'anno enologico è finito.

La cosa fa ridere, ma in fondo non sorprende. E non solo per il Vin Santo e il Sangiovese. Il vino è da sempre legato alla tradizione e all'iconografia cattolica. Ricorda The Daily Beast, che dà grande risalto alla notizia, che qualche tempo fa papa Francesco, riprendendo i passi del Vangelo dedicate alle nozze di Cana in cui Gesù secondo la dottrina cristiana compì il suo primo miracolo tramutando l'acqua in vino durante un matrimonio (quante coppie sarebbero felici oggi di un simile prodigio vedendovi un modo per abbassare il budget dell'evento), così chiosò l'episodio: «L'acqua è necessaria per vivere, ma il vino esprime l'abbondanza del banchetto e la gioia della festa. Ma immaginatevi di finire una festa bevendo tè; sarebbe una vergogna. Senza vino non c'è festa».

Qualcuno opinerà che a gonfiare le statistiche avrà contribuito l'utilizzo rituale del vino. Errore: il vino da messa, prodotto spesso da aziende vitivinicole tradizionali che si specializzano anche in questa fornitura sicura, è tenuto fuori dal computo dell'istituto californiano. E allora? per quale motivo il Vaticano è il luogo al mondo dove si svuotano più calici? Secondo gli americani la spiegazione starebbe tutta nella particolarissima popolazione del microstato, composta «per lo più da anziani prelati e suore, molti dei quali vivono in comunità e cenano in spazi comuni dove il vino scorre libero». Insomma, il vino come elemento conviviale e forse anche compensativo di altre presumibili privazioni della vita religiosa. E che data l'età avanzata e il minor uso di mondo dei «vaticanesi» soffre meno la concorrenza di altre bevande alcoliche come la birra, il Gin Tonic e lo Spritz. E poi il vino è anche uno dei classici omaggi ricevuti dal pontefice, che riceve spesso «tirature limitate» e personalizzate di bottiglie di grandi aziende non solo italiane. E forse le «gira» ai suoi concittadini. Che gradiscono.

Eccome.

Commenti