Che tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini ultimamente ci sia un po' di distanza lo hanno capito tutti. A partire dalle posizioni della leader di Fratelli d'Italia, che ha lanciato una petizione online, firmata in meno di 24 ore da oltre 100mila italiani, per chiedere la sfiducia del governo Conte. Il segretario del partito del Carroccio ritiene che questa mossa corrisponda a un assist per il premier e non la condivide. Certo, il centrodestra resta unito e la maggior parte delle posizioni coincidono, ma qualche attrito rimane su punti fondamentali, come la scelta del nome del futuro candidato a sindaco di Roma o la possibilità o meno di un «governo ponte» che ci traghetti fino alle elezioni. Il momento è sicuramente dei più difficili, anche perché tra Fratelli d'Italia e Lega sembrano esserci sempre più distanze, con il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, stretto nella morsa di due alleati che sembrano ormai lanciarsi frecciatine un po' su tutto. Ieri, peraltro, nella videoconferenza con i governatori leghisti, Salvini non ha proferito parola sugli alleati di FdI.
«In meno di 24 ore - ha scritto ieri la Meloni - oltre 100mila italiani hanno firmato la petizione per sostenere la nostra proposta di una mozione di sfiducia a Conte e a questo governo. Una risposta popolare sorprendente che conferma la voglia degli italiani di mandare a casa questo esecutivo che ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza nel guidare l'Italia in un momento così difficile. Avanti così». A farle eco il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida: «Sarebbe necessario avere un governo autorevole per affrontare le difficoltà sanitarie e la crisi economica, invece assistiamo a un balletto tra le forze di maggioranza fatto di ricatti e cialtronerie. Il popolo italiano ha già sfiduciato Conte, ora facciamolo in Parlamento».
A rendere le cose ancor più difficili i risultati di un sondaggio, pubblicato dal Corriere della sera, che spiega come Fratelli d'Italia stia incamerando i consensi degli scontenti della Lega, strappando al Carroccio in pratica un elettore su tre. «Se all'inizio del 2020 - si legge - le tre forze del centrodestra si attestavano al 50,5%, a fine anno continuano a prevalere negli orientamenti degli italiani, sia pure facendo registrare una flessione (48,8%); il centrosinistra è passato dal 32,1% di gennaio al 32,9% di dicembre e le quattro forze della maggioranza giallorossa dal 41,2% al 42,2%». La Lega, «pur confermandosi al primo posto, fa segnare una significativa flessione (dal 32% al 23,5), al contrario di FdI che aumenta dal 12% al 16% e di Fi che chiude l'anno in crescita (dal 6,5% al 9,3%)». Fdi è il partito «con il tasso di fedeltà più elevato: l'82,1% di coloro che votarono Fdi alle Europee oggi intende confermare il proprio voto nel caso di elezioni. A seguire Fi (74,2%), Pd (68,2%), Lega (63,3%), M5S (62,5%). Gli elettori in uscita dalla Lega hanno scelto Fdi (18,2%) e Fi (2,6%); quelli in uscita dal Pd oggi propendono per Italia viva (6,4%) e Azione (4,6%), mentre il M5S ha perso elettori a vantaggio del centrodestra (complessivamente 8,1%) e soprattutto dell'astensione (21,9%)».
Ma ciò che più sorprende è che «Fdi è la forza maggiormente in grado di attrarre nuovi elettori, basti pensare che la maggioranza di chi oggi voterebbe per questo partito (35,5%) proviene dalla Lega, il 30% è rappresentato
da elettori fedeli e il 5,2% proviene da Fi». La Lega ha invece «ridotto la sua capacità di attrazione, dato che oltre quattro elettori attuali su cinque (83,9%) avevano già votato per il partito di Salvini alle Europee».
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