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Voli di Stato, Salvini si difende "Usati per visitare caserme"

La Corte dei conti non aveva ravvisato danni erariali Ma l'ex vicepremier è ora indagato per abuso d'ufficio

Voli di Stato, Salvini si difende "Usati per visitare caserme"

Quello nei confronti del segretario della Lega, Matteo Salvini, ha l'aria di un accanimento giudiziario vero e proprio. L'ex vicepremier è infatti indagato dalla procura di Roma, che ha trasmesso gli atti al tribunale dei ministri, per abuso d'ufficio. Al centro della vicenda i 35 voli di Stato che la Corte dei conti in passato aveva già considerato illegittimi, aprendo un fascicolo, poi chiuso perché non sussisteva danno erariale. Gli atti erano stati comunque inviati alla procura che ora riaccende il faro sulla vicenda perché le trasferte sarebbero avvenute a bordo di aerei di polizia e vigili del fuoco, mezzi che dovrebbero essere utilizzati solo per compiti istituzionali o di addestramento e non come voli di Stato.

Salvini ha commentato a caldo: «Leggo che sono inquisito. Ma tutti i miei voli di Stato erano per motivi di Stato, da ministro dell'Interno, per inaugurare caserme. Mai fatto voli di Stato per andare in vacanza, quello lo fanno altri».

Non è la prima volta che la procura si accanisce sui voli di Stato, tanto che in passato si occupò anche dei casi legati ai voli di Stato dell'ex ministro dell'Interno Angelino Alfano, su denuncia dei 5 stelle, o di quelli della collega Roberta Pinotti. Da chiedersi perché si sia deciso di indagare solo Salvini e di non concentrare l'attenzione, invece, anche su altri voli che è provato siano stati utilizzati in maniera illegittima e che non sono mai stati esaminati dagli inquirenti. Già nel 2016 fu proprio il Giornale a rivelare che l'ex ministro dell'Interno, Angelino Alfano, prese un elicottero della Polizia di Stato targato Frontex per andare a casa.

Il 26 agosto il politico arrivò insieme alla portavoce Daniela Subranni a Trapani, dopo un giro sulle zone terremotate di Amatrice, a bordo di un aereo di Stato. Per portarlo da lì a Porto Empedocle, nota località di vacanza, venne fatto partire un AW139 da Pratica di mare. Costo totale 22mila euro circa, ovvero 3mila euro l'ora, visto che l'elicottero arrivò da Roma solo per far fare ad Alfano mezz'ora di volo. Nessuna inchiesta venne aperta.

Altro caso: 19 novembre 2016. L'ex premier Matteo Renzi fece partire un elicottero Sar dell'Aeronautica militare, nonostante l'allerta meteo, per non rinunciare alla campagna elettorale per il «Sì» al referendum che poi determinò la sua sconfitta. L'ex presidente del Consiglio privò il sud Italia dell'elicottero da soccorso per un'ora e 20 minuti per il tragitto tra Potenza e Matera. Subito dopo si fece portare a Caserta, dove fece un altro comizio elettorale. Quindi fu accompagnato a Grazzanise, per prendere l'Airbus di Stato. Costo totale 39mila euro, di cui 18mila di carburante. Lo aveva già fatto il 18 ottobre per il tragitto Messina- Reggio Calabria. Entrambi i voli furono autorizzati dall'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, lo stesso che fece levare un elicottero dell'Aeronautica militare per farsi accompagnare dalla caserma «Macao», nel centro di Roma, a Pratica di mare. Costo totale dei due voli: 71.500 euro. E anche per questi casi niente inchieste.

Ma non è finita. Non si capisce perché la procura non abbia indagato meglio sui voli dell'ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, che per la visita in Brasile pare abbia fatto partire ben due voli tanto era numerosa la delegazione che la accompagnava o della collega Roberta Pinotti che il 5 settembre 2014 utilizzò un aereo dell'Aeronautica, in volo addestrativo, per andare da Roma Ciampino a casa sua a Genova. Fu indagata per peculato d'uso, ma poi non finì a processo perché dai piani alti qualcuno le volle bene e testimoniò in suo favore.

Ma a dirla tutta ancora oggi nell'Arma azzurra qualche bocca ancora si storce al ricordo dell'episodio per cui, per assurdo, finì sotto processo un maresciallo dell'Am per indebite rivelazioni.

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