Elezioni Regionali 2020

Voto decisivo in Calabria: i quattro candidati e i programmi

Urne aperte fino alle 23. Sfida tra Santelli, Callipo, Aiello e Tansi

La sede della Regione Calabria
La sede della Regione Calabria

Anche il voto in Calabria potrà avere effetti sul governo giallorosso. I seggi si chiuderanno alle 23 di oggi e l'attesa per i risultati elettorali è già altissima.

A contendersi la presidenza saranno quattro candidati: Jole Santelli, alla guida del centrodestra unito, Pippo Callipo, frontman del centrosinistra, Francesco Aiello, indicato dal M5s, e Carlo Tansi, indipendente.

Chi è Santelli

Santelli, prima di accettare di correre per la presidenza, era stata uno dei principali sponsor del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, la cui candidatura aveva però subìto il veto della Lega.

Furono settimane di grande incertezza, fino alla designazione, da parte di Silvio Berlusconi, della stessa Santelli, su cui si è poi verificata la convergenza di Matteo Salvini e di Giorgia Meloni.

La deputata è sostenuta da sei liste: Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Santelli presidente, Casa della libertà e Udc. “La priorità – ha spiegato la candidata del centrodestra – è riportare la Calabria alla normalità. In tutti i settori dobbiamo far capire, fuori dalla Calabria ma anche a noi calabresi, che siamo molto meglio di quello che loro pensano e molto meglio di quanto noi stessi pensiamo. Possiamo dare molto di più”.

Santelli è in Fi dalla storica “discesa in campo” di Berlusconi, nel 1994. Avvocato, è stata parlamentare per quattro legislature. Per due volte è stata sottosegretario: la prima alla Giustizia (2001-2006, governo Berlusconi), la seconda al Lavoro (2013, governo Letta). È stata anche vice capogruppo alla Camera nel 2008, nell'allora Pdl. È tuttora la coordinatrice regionale di Fi in Calabria.

Chi è Callipo

Quella di Callipo è una storia completamente diversa. È uno degli imprenditori calabresi di maggior successo, quarto rappresentante di una dinastia commerciale che, dal 1913, ha fatto crescere l'azienda specializzata nella produzione e commercializzazione del tonno e di altri prodotti ittici. Callipo è stato anche presidente di Confindustria Calabria dal 2001 al 2006. In quegli anni denunciò il racket della 'ndrangheta e inviò una lettera all'allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, per chiedergli l'invio dell'esercito in Calabria.

Fu lui a coniare l'espressione “mafia con la penna”, riferita a politici e burocrati responsabili di bloccare la Calabria e la sua imprenditoria.

Nel 2005, Callipo è stato nominato cavaliere del lavoro e, di recente, è stato definito “l'Adriano Olivetti calabrese” per le tante agevolazioni economiche e lavorative concesse ai suoi dipendenti.

Il 're del tonno' è un tipo politicamente inquieto. La sua prima candidatura alla presidenza della Calabria risale al 2010, quando, appoggiato anche da Italia dei valori di Antonio Di Pietro, riesce a ottenere il 10% dei voti e a contribuire alla sconfitta del centrosinistra guidato dal governatore uscente Agazio Loiero, che cede così il passo a Peppe Scopelliti. Nel 2014, invece, Callipo decide di sostenere apertamente la campagna elettorale di Wanda Ferro, a capo della coalizione di centrodestra poi sconfitta dal dem Mario Oliverio.

Nei mesi scorsi, Callipo era stato uno dei nomi graditi al Movimento 5 stelle. E infatti anche il Pd lo aveva indicato proprio per favorire la nascita di un nuovo patto giallorosso. L'imprenditore, tuttavia, dopo aver preso atto delle resistenze di una parte dei parlamentari pentastellati, si era prima ritirato, per poi tornare in campo in modo autonomo con la sua lista 'Io resto in Calabria', a cui si sono subito affiancati il Pd e un'altra lista, Democratici progressisti, in cui hanno trovato posto tutti i fedelissimi di Oliverio.

Negli ultimi giorni, Callipo ha lanciato più di un appello al voto utile: “Dobbiamo fermare la vecchia politica. I professori Aiello e Tansi sono ottime persone, ma rischiano di non raggiungere il quorum. Il voto per loro è un voto perso perché aiuta il centrodestra”.

Chi è Aiello

È stato parecchio tortuoso anche il percorso del M5s. Dopo un iniziale interessamento per Callipo, i grillini hanno virato sul docente universitario Aiello, la cui candidatura è stata ratificata sulla piattaforma Rousseau solo dal 53% degli iscritti.

Il prof di Politica economica dell'Università della Calabria è un esperto sui temi della ricerca e dell'innovazione e sul divario di sviluppo in Italia ed Europa. Cinque anni fa ha fondato OpenCalabria.com, uno spazio web dedicato alle politiche di sviluppo. Al suo fianco, oltre a quella del M5s, avrà un'altra lista, 'Calabria civica'.

La candidatura di Aiello, tuttavia, ha creato non pochi grattacapi al M5s. In primo luogo perché, nel 2015, si era proposto come assessore regionale della giunta di Oliverio, nemico giurato dei 5 stelle. Pochi giorni dopo l'ufficializzazione della candidatura, inoltre, scoppia un altro bubbone: si scopre che il docente è proprietario di una villetta semi-abusiva a Carlopoli, ereditata dai genitori. Qualche settimane più tardi, un'altra grana: salta fuori che Aiello è cugino di primo grado di Luigi Aiello, boss di 'ndrangheta ucciso nel 2014 nella faida del Reventino.

A scagliarsi con forza contro il candidato presidente è soprattutto il senatore pentastellato e presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, che accusa Aiello di aver tenuto il Movimento all'oscuro delle sue imbarazzanti parentele.

Aiello è comunque andato avanti, con un programma che prevede la “massima priorità ai temi della legalità, precondizione di ogni riflessione, della trasparenza e dell'anticorruzione”.

Chi è Tansi

Tra gli aspiranti governatori c'è anche Tansi, ricercatore del Cnr. Anche lui, per un certo periodo, ha provato a corteggiare il M5s, per poi decidere di entrare nell'arena da indipendente, alla guida del suo “movimento arancione”. Geologo, professore universitario a contratto in diversi corsi di laurea, Tansi si accredita come personaggio pubblico quando diventa capo della Protezione civile regionale.

Nei suoi anni alla guida del dipartimento, migliora tutto il sistema ma – grazie alle sue filippiche quotidiane contro la burocrazia regionale – diventa anche un fenomeno sui social network. Quelle invettive, però, gli costano un provvedimento disciplinare della Regione, che produce la sua sospensione per 45 giorni. Tansi non viene più reintegrato, ed è a questo punto che decide di impegnarsi in prima persona. Ad agosto scioglie le riserve e, dai suoi profili social, annuncia la candidatura in solitaria.

I mantra della sua campagna sono ben circoscritti: lotta alla burocrazia corrotta e alla casta che governa la Calabria. “Diciamo basta al partito unico della torta”, uno dei suoi cavalli di battaglia.

Tre le liste a suo supporto: Tesoro Calabria, Calabria pulita e Calabria libera.

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