Politica estera

Wilders arranca. Lascia lo sherpa scelto per creare il suo governo

Geert Wilders, il leader xenofobo ed euroscettico dell'estrema destra olandese, non ha ancora cominciato i negoziati per la formazione del nuovo governo, è già si è arenato

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Geert Wilders, il leader xenofobo ed euroscettico dell'estrema destra olandese, non ha ancora cominciato i negoziati per la formazione del nuovo governo, è già si è arenato. Si è infatti dimesso, dopo essere stato accusato di frode all'interno della sua stessa ex azienda, Gom Van Strien, il senatore a cui il vincitore delle elezioni dello scorso mercoledì aveva affidato il compito di esplorare le possibilità di formare il nuovo governo. Van Strien si è dimesso appena tre giorni dopo la sua nomina e poco prima del primo incontro con i partiti: era infatti nell'occhio del ciclone da quando, nel fine settimana, il quotidiano NRC aveva raccontato che un ex datore di lavoro di Gom van Strien, la Utrecht Holdings, ha presentato una denuncia alla polizia per una frode presumibilmente commessa dal senatore e da altri colleghi. Van Strien sostiene che si tratti di accuse «infondate» ma ha riconosciuto che la bufera suscitata gli impedisce di svolgere il compito assegnatogli. Dopo il voto, il Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders è diventato il più grande partito olandese, con 37 seggi sui 150 in Parlamento; seguono la coalizione di sinistra tra Verdi e Laburisti, GroenLinks-PvdA (25), la destra liberale del premier dimissionario Mark Rutte, VVD (24), e il cristiano-democratico NSC (20). Van Strien era stato indicato venerdì da Wilders come l'uomo che avrebbe dovuto farsi carico della prima fase del negoziato, ovvero tenere colloqui con i diversi partiti per «esplorare» il terreno e redigere un rapporto su possibili, eventuali coalizioni, prima di iniziare i negoziati veri e propri. Tra il 2002 e il 2009, Van Strien è stato amministratore delegato di Utrecht Holdings, una società dell'Università di Utrecht.

E secondo il quotidiano, per anni, i dipendenti dell'azienda hanno visto «costruzioni finanziarie dubbie» che «non erano nell'interesse di Utrecht Holdings»; Van Strien e il suo successore avrebbero compiuto irregolarità finanziarie attraverso le loro mogli.

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