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Zingaretti: "Spero che Renzi resti nel partito, va evitato lo scisma"

Intervenuto a “Porta a Porta”, il segretario dem ha ammesso di sperare che Matteo Renzi decida di restare nel partito evitando “lo scisma”. Sul governo, inoltre, Zingaretti, dichiara che avrebbe voluto maggiore discontinuità con il passato

Zingaretti: "Spero che Renzi resti nel partito, va evitato lo scisma"

Sulle sempre più insistente voci di una ormai imminente uscita di Renzi dal Pd, con conseguente nascita di gruppi parlamentari autonomi e di un nuovo partito fondato dall’ex rottamatore, è intervenuto Nicola Zingaretti che nel corso della registrazione di “Porta a Porta” ha manifestato la sua contrarietà prendendo in prestito le parole usate ieri dal Pontefice: “Come ha detto Papa Francesco sullo scisma, meglio evitarlo”.

Il segretario dem ha aggiunto che con Renzi non ha ancora avuto modo di parlare della questione. Di certo, la possibile scissione sarebbe un grosso problema per il partito, un evento che Zingaretti non ha esitato a definire “lacerante” e che molti non capirebbero, soprattutto nel delicato momento dell’avvio del nuovo governo.

Zingaretti ha ammesso che la situazione è delicata e non chiara e che spesso, aggravata dai media che alimentano tensioni. “Leggo tutti i giorni sui giornali voci e smentite...suggerisco ai giornalisti di chiedere non solo se si fa qualcosa, ma anche perché la si vuole fare".

Nel corso della puntata, Il segretario dem si è soffermato anche ai rapporti con il M5s, in passato piuttosto turbolenti. Il quadro, però, ora è cambiato tanto che si rende necessario “ricostruire una visione comune, è quello che dovremo fare”. Zingaretti invita i nuovi partner di maggioranza a superare le differenze e, nel caso, a “sedersi intorno a un tavolo e trovare una sintesi, nessuno metta la sua figurina Panini”. Aprire una nuova stagione politica non solo è fattibile ma necessario per il bene del Paese.

Proprio il tema dell’alleanza con i pentastellati per la formazione di un nuovo governo è stata al centro di un serrato dibattito nel Pd. Non tutti, almeno inizialmente, erano d’accordo per siglare il patto con gli acerrimi avversari politici. Tra i più critici ci sarebbe stato proprio Matteo Renzi che"aveva mantenuto il punto di chiusura totale al M5s”.

L’ex rottamatore si era reso conto che non c’era tempo da perdere e, per questo, ha successivamente cambiato posizione “per evitare il rischio di un precipitare dell'economia”. Per Renzi “era un dovere etico e morale provare a fare un governo”. Anche se ciò significava ingoiare il rospo e rimangiarsi le parole dure e gli attacchi verso i pentastellati.

Così “abbiamo vinto l'unità del partito. Sarebbe stata una tragedia andare al governo o ad elezioni in maniera lacerata", ha inoltre aggiunto Zingaretti.

Quest’ultimo ammette che il nuovo esecutivo non lo soddisfa. Per il segretario dem serviva maggiore discontinuità rispetto al passato. “Ciò non è stato possibile, abbiamo riconosciuto il diritto del partito di maggioranza relativa di indicare il premier".

Su materie di sicurezza, economia e lavoro tutto è ancora possibile. Così come sono probabili profondi cambianti per quanto riguarda il tema immigrazione. Non è un caso che proprio oggi lo steso Zingaretti ha dichiarato che i migranti sulla nave Ocean Viking devono sbarcare “senza se e senza ma”. Un taglio netto con le politiche più restrittive messe in atto da Salvini. Un modo per far capire, anche all'estero, che le cose sono cambiate.

Il segretario dem , inoltre, ha reso pubblico il suo auspicio per la prossima presidenza del Nazareno, ora che Paolo Gentiloni lascerà l’incarico perchè è diventato commissario Ue. “Vedremo insieme mi auguro sia una donna, sarebbe un segnale importante, lavorerò per questo”.

Poi si resta in attesa delle prossime mosse di Renzi. Perché una scissione potrebbe rimescolare le carte. Sia nel partito che nel governo.

E' quello che molti dem temono e che vorrebbero evitare.

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