Elezioni Regionali 2020

"Zingaretti è come Stalin". Bufera sulla deputata del Pd

Enza Bruno Bossio attacca il segretario dem dopo il commissariamento delle Federazioni di Cosenza e Crotone. Nelle scorse settimane aveva accusato Gratteri di interferire nelle candidature del partito

"Zingaretti è come Stalin". Bufera sulla deputata del Pd

"Zingaretti uguale Stalin". Ha scritto proprio così la deputata del Pd Enza Bruno Bossio, arrivata a paragonare alcune decisioni del suo segretario alle purghe del brutale dittatore sovietico.

A scatenare l'ira della parlamentare calabrese è stata infatti la decisione di Zingaretti di commissariare le federazioni provinciali di Cosenza e Crotone, i cui segretari – Luigi Guglielmelli e Gino Murgi – erano da tempo allineati con le posizioni del governatore ribelle Mario Oliverio, che intende ricandidarsi alla presidenza malgrado il Pd abbia già scelto di puntare sull'imprenditore del tonno Pippo Callipo.

Per il segretario dem, la scelta di Guglielmelli e Murgi di "rendere pubblico il dissenso sulla scelta del candidato alla presidenza della Regione" e "l'esplicita volontà di non rispettare le decisioni assunte dagli organi che ne hanno la responsabilità, con l'esplicito intento di delegittimare le scelte compiute, ha senza dubbio causato un danno di immagine al Partito democratico".

La reazione di Bruno Bossio è stata virulenta. In un post su Facebook, la deputata ha criticato le "motivazioni staliniste" usate per il commissariamento, fino al parallelo con la Russia sovietica: "Anche per Solženicyn usarono le stesse parole per rinchiuderlo nei gulag: dissenso. Zingaretti=Stalin". Poi la chiusura provocatoria: "A proposito, il segretario di Federazione di Cosenza è un giovane under 40, Luigi Guglielmelli. E il segretario della Federazione di Crotone è l’ex sindaco di Melissa, Gino Murgi, quello che ha soccorso personalmente i migranti naufraghi. Pericolosi sovversivi da punire con le purghe".

Bruno Bossio non è nuova a uscite del genere contro il suo segretario. Poche settimane fa, la deputata era arrivata a dire che sarebbe stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a "ordinare a Zingaretti di non ricandidare Oliverio".

Va sottolineato che proprio la Procura di Catanzaro ha chiesto il processo per Bruno Bossio, accusata di corruzione nell'inchiesta 'Lande desolate', nella quale sono coinvolti anche il marito della parlamentare, Nicola Adamo, e lo stesso Oliverio. I magistrati hanno ravvisato presunti illeciti in alcuni appalti gestiti dalla Regione Calabria.
Bruno Bossio non è certo l'unica ad aver reagito al commissariamento di Cosenza e Crotone. Anche gli ex segretari Guglielmelli e Murgi lo ritengono "un atto senza precedenti e di una gravità inaudita, espressione della peggiore tradizione stalinista".

Il guaio, per Zingaretti, è che i dem ribelli non si limiteranno alle parole e ai comunicati stampa. Oliverio e la sua area sono infatti pronti a rompere con il Pd per correre da soli alle Regionali del prossimo 26 gennaio.

E Callipo, in uno scenario del genere, avrebbe poche chance di farcela.

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