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Zone rosse, Salvini tira dritto: "Impugnazione? Andare avanti"

Salvini va all'attacco delle toghe dopo lo stop alle "zone rosse" deciso dal Tar della Toscana. Adesso è scontro aperto

Zone rosse, Salvini tira dritto: "Impugnazione? Andare avanti"

Matteo Salvini torna a mettere nel mirino le toghe "politicizzate". Da qualche giorno va avanti lo scontro durissimo tra il Viminale e i magistrati. Dopo la sentenza del Tar che ha calcellato le zone rosse volute dalla Prefettura di Firenze, si è aperto un vero e proprio braccio di ferro tra il Ministero degli Interni e una parte della magistratura. Il ministro Salvini però tira dritto: "Sono sconcertato che qualcuno impugni un’iniziativa che allontana gli spacciatori da alcune zone della città", afferma. Poi rincara la dose e va all'attacco: "Se uno spaccia è lecito allontanarlo da alcuni quartieri. Ci vuole prevenzione ed educazione, ma anche la repressione. Ritengo sia diritto di un prefetto, di un sindaco, di una mamma, non avere lo spacciatore sotto casa", ha detto da Firenze dove è intervenuto a un vertice in Prefettura. Di fatto il piano delle zone rosse era basato proprio sul divieto di ingresso in alcune zone delle città ad alcuni soggetti già colpiti da denunce. Ma la decisione del Tar della Toscana ha di fatto annullato questa strategia sul fronte della sicurezza.

E così Salvini aggiunge: "Come a me interessano i fatti, quindi sicuramente andremo avanti perchè la lotta allo spaccio di droga è una mia priorità. Poi la zona potrà essere rossa, bianca o verde, ma la lotta allo spaccio passa anche attraverso un cambio di normativa con pene più severe per gli spacciatori che oggi purtroppo vengono denunciati e rilasciati dopo qualche ora".

Infine avverte una parte della magistratura: "Se qualcuno, indossando la toga, sull'immigrazione ritiene che in Italia ci sia spazio per tutto e per tutti, è chiaro che sarebbe opportuno non ci fossero sentenze sul tema immigrazione da parte di queste persone, però andiamo avanti tranquillamente".

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