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«Pronti a chiudere se la medium trova il bambino»

«Pronti a chiudere se la medium trova il bambino»

Dopo l’incontro della medium Maria Rosa Busi con i genitori del piccolo Tommaso Onofri, il «telefono Antiplagio» sfida la veggente. «È giunto il momento - si legge una nota - di chiarire se la Busi ha realmente il potere di mettersi in contatto con l’aldilà per avere notizie sull’aldiqua, o se solamente strumentalizza le notizie dei media. Telefono Antiplagio, pertanto, sfida la “chiaroudente” (come si definisce lei) Maria Rosa Busi a rivelare entro 24 ore il luogo in cui si trova il bambino: dire che Tommaso è vivo e che i rapitori si faranno sentire presto è inutile e generico. E poiché è ragionevole pensare che in questa triste circostanza la “sensitiva” non sia interessata al denaro, la nostra associazione - anziché offrirle la somma di 50mila euro, messi a disposizione dall’illusionista Alfredo Barrago per chi dimostra di avere poteri paranormali e anziché rammentarle che esiste un premio da un milione di dollari della fondazione James Randi - è disposta a riconoscere pubblicamente l’esistenza dei fenomeni paranormali. E, di conseguenza, A chiudere i battenti se Maria Rosa Busi riuscirà a ritrovare il piccolo Tommaso sano e salvo nelle 24 ore successive alla divulgazione di questo comunicato». La donna, dopo l’incontro con la famiglia Onofri, si era detta sicura della fine positiva della vicenda.

Nel settembre scorso Maria Rosa Busi «ritrovò» il cadavere di una ragazza scomparsa nel lago di Como, ma successivamente si venne a sapere che era stata la madre della giovane scomparsa ad indicare due anni prima il luogo del ritrovamento.

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