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Quelle donne che... il Cav è "sottocultura" E ballavano su Canale 5

La memoria corta del palco di "Se non ora quando". Da Marina Rei ex spalla di Heather Parisi a Emma Marrone vincitrice di Amici

Quelle donne che... il Cav è "sottocultura" E ballavano su Canale 5

Sono scese in piazza e salite sul palco rosa di «Se non ora quando?» per dire che, signore (e signori), è finalmente iniziata l’era della sobrietà, ma non rilassatevi. Lo sforzo vero, adesso, per dirla come l’ha detta Paola Turci a Repubblica, è «dimenticare 15 anni del governo Berlusconi segnati per le donne da condizioni miserabili e sottocultura». Già. Solo che anche il pulpito è importante. Soprattutto se quella sottocultura, finché serviva a farsi largo nello sgomitante mondo dello spettacolo, andava bene.

E allora tocca farsi una domanda, per cominciare. Chissà come sarebbe andata a finire, se dopo quel balletto discinto con Heather Parisi, a Marina Rei avessero offerto una ben pagata carriera sul vituperato schermo di Canale 5. Magari, chissà, avrebbe rifiutato sdegnata, e oggi lo stesso sarebbe salita su quel palco molto impegnato e sempre anti Cav, a cantare «Women have the power» con Paola Turci, la compagna fissa di duetti che, a proposito di sopracultura, è passata dal festival di Sanremo al brano antiberlusconiano «Devi andartene» regalato ai lettori del Fatto, passando attraverso il Cantagiro. Ma allora non si capisce perché quell’episodio degli esordi della sua carriera, Marina Rei nata Restuccia, l’abbia cancellato come un’onta. Alzi la mano chi lo sapeva, che negli anni Novanta danzava su Canale 5 agghindata non esattamente in stile teatro della Scala. Nessuno, perché sulla sua biografia non c’è scritto. «Inoltre appare come corista e ballerina di fila nelle coreografie di Gino Landi e Franco Miseria per la Rai e Canale 5», è l’unico sommesso riferimento a un passato che, a quanto pare, è meglio non ostentare. Lo confermano i commenti degli unici tre che se ne sono accorti, postando il video su Youtube: «Cavolo, è davvero lei. Mai saputo di un passato da ballerina. Perché lo nasconde?».

Il punto è che ognuno fa quel che vuole. Marina Rei può rimuovere il balletto e glissare pure sul fatto che nel 1999 vinse, ohibò, il Telegatto, il premio nato con Tv Sorrisi e Canzoni, testata Mondadori, su Italia 1, rete Fininvest, tutta roba di Silvio il machista, sempre lui. E anche Emma Marrone ha il diritto di salire sul palco a urlare: «Non sono un pupazzo» senza spiegare che sì, lei non era nessuno, «lavoravo 10-12 ore per 300 euro al mese», ma adesso «sono famosa» perché ha vinto la nona edizione di Amici, sì sì, proprio il talent show di Maria De Filippi su Canale 5, altro pilastro del berlusconismo non più strisciante, ma ormai incancrenito. Non a caso contestata, la De Filippi, da una come la Littizzetto, in uno scambio di battute che rende l’idea: «Maria è una donna intelligentissima ma fa dei programmi schifosi»; «Forse il cachet che Luciana prendeva per venire alle mie trasmissioni le sembrava meno schifoso». Ognuno fa quel che vuole. Solo che non è uguale. Non fa lo stesso. Perché questi 15 anni che bisogna scrostare dalle coscienze, non sono altro che questo.
Chiedetelo a Gad Lerner, reduce da una crociata televisiva contro l’abuso del corpo delle donne. Dice l’intelligentia sinistrorsa che in principio furono gli scosci volgarotti delle ballerine sulle reti dell’allora Fininvest. Lamenta che poi la volgarità s’è fatta indecenza, le terga desnude e i balconi ostentati assurti a simbolo di un machismo sempre più esasperato, la donna ridotta a oggetto e merce per assopirne la sensibilità, mortificarne l’intelligenza, svergognarne e svilirne il ruolo nella società. Viste da quei salotti, le trasmissioni inventate da Re Silvio sono state il peccato originale, che ha dato il via a 15 anni di vergogne contro le quali oggi ancora le donne sono costrette a scendere in piazza, per riprendersi non più soltanto l’utero che è mio e lo gestisco io, ma persino l’anima. Ma forse la risposta è più semplice. Forse, è solo che da qualche parte bisogna pur ricominciare, per vendere dischi.

E se sei scesa dal palco Fininvest, allora tanto vale salire sul palco della sinistra.

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