«Questione di bilanci, non di politica»

«Questione di bilanci, non di politica»

MARASSI
Difficile capire che proprio lì possa esserci davvero una biblioteca. E invece c’è: tra i più classici palazzoni di periferia che si alzano a pochi metri l'un dall'altro. Al piano terra, in uno di questi, c'è un'anonima porta con una piccola insegna. Giusto affianco alla targa che ricorda il divieto «del giuoco della palla su questo spiazzo». Ecco lì, l'insegna della biblioteca Podestà di Marassi. Dentro è un appartamento con più stanze. Da una di queste esce un vociare concitato di alcuni residenti della zona riuniti ad assemblea. In un'altra sala ragazzi eseguono i compiti assistiti da una giovane insegnante. L'odore dei libri è forte, e si mischia a quello di sapone e antico, tipico di certe vecchie scuole. In una delle stanze, sopra al calorifero, ecco la schiera di giornali: Il Secolo XIX, La Repubblica, Il Mercantile, La Stampa, il Corriere della Sera, il Sole 24 ore, Tuttosport. E il Giornale. Qui c'è, a sorpresa. Come le persone che lo stanno consultando.
MOLASSANA
È bastato chiedere un'indicazione per la biblioteca Saffi che a due anziani a passeggio nella trafficata via Molassana si riaccendono i ricordi. E si tuffano nel passato quando lì, circa cinquant'anni fa, andavano a studiare, a leggere, ma anche a incontrare gli amici e a ricevere il calore del riscaldamento che nelle loro case non esisteva. Entriamo. Nella biblioteca, di antico, oggi è rimasto poco o nulla, se non il rumore che proviene da una vecchia macchina da scrivere. Ci sono anche i computer, naturalmente, e l'affluenza continua a essere alta. Per la lettura rimane appena qualche tavolo davanti ai primi scaffali. I libri sono circa 26 mila e nel reparto riviste, non mancano neppure i quotidiani. Solo tre, però: Il Secolo XIX, la Repubblica e il Sole 24 ore. «È una tragica questione di bilanci e non politica» chiarisce la direttrice Anna Maria Braccini. «Anche a causa dell'ultimo taglio del 10% possiamo soltanto ridurre gli abbonamenti. E purtroppo lo sto facendo con sempre più riviste, perfino con quelle d'informazione libraria di cui avrei bisogno - dice la direttrice - Per i quotidiani ho scelto quelli che sono da sempre più diffusi nel quartiere, oltre al Sole 24 ore che è importante per la pubblicazione di numerose norme».
STRUPPA
Ai tre quotidiani della Saffi (Il Secolo, Repubblica, il Sole 24 ore) la direttrice Braccini, che dirige anche la biblioteca Campanella di Prato, ha voluto aggiungere anche il Corriere della Sera. «Mi sembrava giusto in almeno una delle due biblioteche dell'alta Valbisagno offrire la lettura del quotidiano più diffuso a livello nazionale». Per ragione di bilanci infatti (12 mila euro da dividere tra le due biblioteche) l'offerta cerca di essere distribuita e differenziata sulle due biblioteche distanti pochi chilometri: «Tra i settimanali, per esempio, a Molassana tengo Panorama e a Struppa l'Espresso» dichiara Anna Maria Braccini. A Struppa però l'affluenza pare molto più bassa. La biblioteca il giorno della visita era deserta. I quotidiani riposti dietro a grandi volumi dell'enciclopedia del Novecento sembravano mai esser stati toccati. Fuori invece, un gran vociare.

I bambini dell'elementare di Prato, scuola che si spartisce quel palazzo con la biblioteca, avevano appena finito la loro giornata scolastica. Genitori multietnici e nonni rigorosamente genovesi, intrecciavano idiomi esotici e dialetti nostrani. Tante parole dette. Non scritte. Né lette, almeno a quell'ora.
RR

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