Il Giornale del Cavallo

Questioni di scienza

Trasformare la scienza in conoscenza a portata di tutti , trasformare il sapere scientifico in sapere quotidiano. Ecco ciò che fa il Biologo furioso più famoso in Italia , il Prof. Carlo Alberto Redi, brillante mente italiana

Questioni di scienza

a cura di Elettra Martelli

Trasformare la scienza in conoscenza a portata di tutti , trasformare il sapere scientifico in sapere quotidiano. Ecco ciò che fa il Biologo furioso più famoso in Italia , il Prof. Carlo Alberto Redi, brillante mente italiana dai nobili e dotti avi (Francesco Redi e la “nascita delle mosche”) e brillante scienziato . Furioso perché lui stesso afferma nel suo ultimo libro intitolato appunto “IL BIOLOGO FURIOSO”, provocazioni d’autore tra scienza e politica “ Si è creata una confusione di ruoli inaccettabile. Politici, teologi e pensatori di varia estrazione si occupano di natura umana (che compete alla sola biologia) anziché di condizione umana, con un bagaglio di cultura biologica basata non su testi autorevoli e riconosciuti, ma su titoli di giornali scandalistici e su convinzioni personali, pregiudizi ideologici e religiosi: fuori il curriculum!”. Viviamo nel Millennio delle scienze della vita e tutto ciò che ci circonda è biologia, da ciò che mangiamo a come inizia e si svolge la vita. Tutti se ne occupano, tutti esprimono giudizi, pareri e alcuni decidono oltre che discutere. Ma tutti sono informati? Tutti sanno di cosa parlano e sanno cosa mangiano? Tutti sanno cosa significa creare animali geneticamente modificati ? L’informazione scorretta che circola nel nostro Paese è ciò che rende furioso Redi, il fatto che “non si fa opera di alfabetizzazione scientifica per insegnare alla gente a dialogare con la scienza in generale”. Da qui il suo impegno nelle scuole, ai giornalisti, ai magistrati e in tantissimi altri ambiti per divulgare cultura scientifica corretta. Nella nostra società mancano chiarezza e dialogo, fondamentali per essere una nazione solida, moderna e all’avanguardia. Uno scienziato come Redi che iniziò studiando le mosche e la riproduzione in questo genere passando poi ai topi, non lavora per resuscitare un mammut, ma lavora da sempre cercando di capire i meccanismi sottesi al controllo della riproduzione per arrivare a determinare sequenze geniche di animali estinti e poter fare genomica comparata, ovvero confronti tra specie estinte e specie viventi e valutare le variazioni significative nel DNA probabilmente responsabili di patologie. Oltre alla sua attività di ricerca e di professore all’Università di Pavia , Redi collabora con svariati gruppi di ricerca europei e oltre oceano, ( Sud America – Israele e molti altri). Redi vuole trasmettere nel suo libro la necessità di una educazione scientifica ai giovani , i veri responsabili del successo o meno di un Paese.
In questi giorni una questione scientifica nell’occhio del ciclone è il caso Harlan. Harlan Laboratories, è un’azienda che fornisce modelli di ricerca e di supporto alla ricerca al centro delle polemiche per l’arrivo di un ingente numero di esemplari di scimmie allo stabilimento di Correzzana. Gli animalisti si sono mobilitati in favore delle scimmie e il caso è giunto all’attenzione del governo, infatti il ministro Renato Balduzzi è intervenuto sulla questione disponendo ”una verifica immediata del rispetto delle procedure previste dalla vigente normativa per quanto riguarda l'ingresso in Italia di primati destinati alla sperimentazione scientifica. Ciò in relazione sia alle condizioni di viaggio sia al trattamento degli animali in Italia”.
In merito Redi esprime:” Al riguardo del caso Harlan, non credo che oggi vi sia qualche scellerato che si metta a fare vivisezione, andiamo, non avrebbe senso in primis sotto il profilo scientifico: e cosa scrivi nei materiali e metodi !? E se non lo scrivi e lo fai, il materiale che prelevi non ha alcun valore scientifico, è alterato dall’intensissimo stato di stress che l’animale avrà sopportato e i dati che ne ricavi sono da gettare. No, non credo che oggi un ricercatore impieghi un simile metodo: ma che tipo di ricerche si potranno mai fare impiegando la vivisezione ! ? Non sono in grado di rispondere.... E per risparmiare cosa !? Non certo il tempo, non certo l’anestetico, no. Non si da il caso.
Altro aspetto è quello delle condizioni di viaggio e stabulazione: ben fa il Sig. Ministro a disporre ispezioni per sincerarsi che gli animali siano ben trattati (interesse primario del ricercatore stesso: se l’animale non è in ottime condizioni i dati che ricaverà dalla sperimentazione saranno alterati).”
Harlan si presenta in questo modo: “Fare la differenza. È questo lo scopo principale della vostra ricerca – migliorare la vita delle persone”; “Vi aiutiamo a fare ricerca in modo migliore”.
Questo slogan dovrebbe essere valido per tutte le ricerche svolte in qualsiasi ambito e benchè gli animali siano il modello delle ricerche cliniche utili all’uomo, anche loro meritano rispetto perché grazie al loro sacrificio oggi possiamo curarci da molte malattie. Vorrei ricordare che oggigiorno è possibile fare ricerca senza accanimento sugli animali, lo stesso Redi occupandosi di riproduzione ha utilizzato negli anni, per ovvie ragioni, colonie di topi in laboratorio ma nel 2012 afferma di averne ridotto notevolmente il numero.

RIFERIMENTO REDI:
Carlo Alberto Redi
Accademico dei Lincei
Managing editor European Journal Histochemistry
Membro comitato nazionale biosicurezza, biotecnologie e scienze della vita
Laboratorio di Biologia dello Sviluppo
Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani”
European Center for Law, Science and New Technologies
http://www.

unipv-lawtech.eu/
Università degli Studi di Pavia

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