Cronache

Ravioli di pesce e «crudità» di mare nella terrazza sospesa sulle onde

Prima prenotate per farvi riservare un tavolo sul terrazzo quasi sospeso sul mare: sarà come mangiare a bordo di una nave, con le brezze dai sentori salmastri, i giochi sfavillanti del sole (o dei riflessi lunari) sulle increspature dell’acqua, la vista panoramica verso l’orizzonte. Poi, una volta arrivati, cercate Carmine e informatevi su come gli sono riusciti, questa volta, i ravioli. Li prepara personalmente con una farcia a base di pesce racchiusa in un sottile strato di pasta tiata al momento; ma nonostante ci metta sempre cura scrupolosa e massima attenzione, ammette egli stesso che non sempre gli riescono bene, perlomeno quanto lui vorrebbe.
Se ha avuto la mano felice, potrete gustare una morbida golosità di stuzzicante, equilibrata armonia tra sapore, fragranza e percezioni odorose. Se emerge qualche peplessità, scegliete un’ottima alternativa: le pappardelle impastate con il basilico e condite con un sugo a base di gallinella di mare. Anche in questo caso avrete motivo di buona soddisfazione dall’accostamento aromatico fra orto e mare propiziato dalla pastosa consistenza del cereale.
Carmine, napoletano sornione dal sorriso accattivante, sa bene di essere troppo noto a Genova (e dintorni) per potersi permettere sbavature, soprattutto per quel che riguarda la freschezza e la qualità dei prodotti usati in cucina. C’è da fidarsi, dunque, se propone assaggi basati appunto sul pregio della materia prima. Come, ad esempio, le «crudità di mare», gli scampi e i gamberi alla catalana, i moscardinetti alla piastra accompagnati da pomodorini e una leggera, cremosa polenta: sfiziose e appetitose stimolazioni per cominciare il pranzo. E a proposito di sfiziosità, non mancate di farvi portare la focaccia: fatta al momento, calda e fragrante, cotta nel grande forno a legna che rallegra la sala, sottolinea le portate e ne prepara la degustazione fra l’una e l’altra.
La proposta dei secondi piatti dipende dal quotidiano risultato della pesca e del mercato, con particolare riferimento ai crostacei che, quando sono «di quelli», deliziano le papille in qualsiasi modo vengano preparati. Altri piatti apprezzabili, la pescatrice con gamberi e i pesci al forno o in padella. Alla fine, i sorbetti, i dessert e la piccola pasticceria (tutto fatto in casa) con cui gustare gli ultimi sorsi di vino selezionato fra buone bottiglie liguri e di altre regioni italiane.

Il conto è sui 40-50 euro.

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