Politica

Reconquista di Zapatero

Passeggi per le strade della vecchia Barcellona, el Casc Antic, el Raval, el Born, e qualcosa, oltre al vento di mare, ti colpisce piacevolmente. Le donne velate che ti sfioravano pesanti con i soprabiti chiusi anche d'estate, non ci sono più, al massimo passa qualche ragazza in jeans o minigonna, i libri sotto braccio, il foulard graziosamente annodato dietro alla nuca. Anche il numero complessivo di musulmani è vistosamente diminuito. Non quelli che lavorano e sono legali, quelli che ciondolavano per la strada, e quasi ti centravano, sputando ostili. Un’amica araba, reduce da Granada, profondo sud e culla dell’Islam spagnolo, osserva la stessa cosa. In Spagna vivono un milione di musulmani, immigrati o convertiti, la comunità più grande - circa 250.000 persone - è in Andalusia. L’atteggiamento di rispetto per le autorità ecclesiastiche e civili, tenuto per secoli dai musulmani spagnoli, era cambiato con il crescere costante del numero; i nuovi arrivati erano diventati un target, un obiettivo, per gli imam fondamentalisti, le scuole di terrorismo erano legate spesso ai grandi progetti di moschee. Non è una storia originale, è così la nuova migrazione in Europa. Ma il governo spagnolo li ha stroncati, almeno ci prova.
Non è solo un’impressione, i dati confermano che non è necessario essere conservatori, neo conservatori, teo conservatori, per difendere la sovranità del proprio Paese; basta avere il senso del ruolo nazionale, il timore democratico di perdere il consenso popolare, il desiderio di preservare il futuro dei propri figli. Basta passare dalla propaganda elettorale ai doveri di governare. Dopo numerosi proclami di affetto terzomondista, e l’intenzione dichiarata di aprire le porte all'immigrazione, il primo ministro José Luis Zapatero infatti ha cambiato radicalmente politica, e la Spagna socialista ha rispedito a casa ottocentomila nordafricani, quasi tutti di religione musulmana. Ha anche chiuso seicento moschee sospettate di essere centri di formazione eversiva, covi di terroristi e scuole di futuri assassini. Scusate se è poco, mentre in Italia si discute di mappatura delle moschee quasi fosse un compito che richiede sforzo decennale (nel giro di qualche giorno saremo lieti di fornire noi al ministro Giuliano Amato la suddetta mappatura, che il commissario europeo Franco Frattini ha richiesto entro l'autunno), e si aspetta sine die che gli estremisti dell'Ucoii si degnino o no di firmare una Carta cosiddetta dei Valori, da tempo ottenuta e sottoscritta dagli esponenti liberali della Consulta, dal contenuto veramente minimo, del genere: se vieni a stare in Italia, non praticherai poligamia, non picchierai tua moglie, non obbligherai tua figlia a obbedirti con l’uso della violenza. Se vivi in Italia ne rispetti le leggi, le usanze e le tradizioni. Quelli non firmano, Amato aspetta. Noi pure.
In Spagna gli immigrati clandestini nemmeno riescono ad arrivare più. Dopo il brusco cambio di rotta dell'autunno scorso, quando Madrid ha deciso che era ora di dare un segnale forte ai mercanti di carne umana ed evitare che le coste spagnole diventassero un colabrodo come quelle italiane, le espulsioni e i presidi per evitare gli sbarchi sono perfettamente riusciti. Soltanto nell'ultima settimana di maggio, la Spagna ha espulso 750 africani clandestini che erano sbarcati alle Canarie. Seicento immigrati sono stati rimpatriati in Senegal nel fine settimana, mentre gli altri sono stati rispediti in Marocco, Mauritania e Guinea-Bissau. Il governo di Madrid, ha dichiarato il ministro dell'Interno, Alfredo Perez Rubalcaba, ha voluto dare un «chiaro segnale» a scafisti e trafficanti, nel periodo in cui il flusso di clandestini verso le Canarie è in crescita con l’arrivo dell’estate. Nell’arcipelago lo scorso anno sono sbarcati 31mila immigrati clandestini, che hanno portato al collasso le strutture ricettive. Rubalcaba ha informato che i clandestini arrestati mentre tentavano di sbarcare sull'arcipelago sono stati quest'anno 30mila. Insomma, tutti presi, e tutto il contrario del governo Prodi.
Anche perché la Spagna ha fatto ricorso al progetto europeo Frontex per pattugliare il mare tra le coste del Nord Africa e le coste spagnole, e impedire il transito dei barconi guidati dai trafficanti di carne umana. L’Italia invece li scorta fino alle rive più vicine, e nessuno così può impedire la dispersione dei clandestini sul territorio dello Stato. Secondo le autorità spagnole, l’aumento degli sbarchi dei clandestini negli ultimi tempi è dovuto proprio al fatto che il progetto Frontex è finito in aprile e che i pattugliamenti sono per ora cessati, in attesa del via libera al Frontex 2007.

Il messaggio lanciato dal socialista Zapatero è quindi molto chiaro: tutti gli immigrati illegali sorpresi sul territorio spagnolo saranno rimpatriati. Il messaggio del governo Prodi, che ha snaturato la legge Bossi-Fini, è opposto: saranno accolti.
Maria Giovanna Maglie

Commenti