Regata sulle camere d’aria dei camion

Marco Pirola

Una regata nel Lambro? Roba da matti viste le condizioni catastrofiche in cui versa il corso d'acqua ormai da decenni. Se poi ci aggiungiamo che l'insolito mezzo utilizzato dai concorrenti era non tanto una barca a remi bensì camere d'aria gonfiate dei camion, il quadro è completo. Non sarà stata Luna rossa, ma ad aggiudicarsi la sfida è stato San Biagio. Uno dei fiumi più inquinati d'Italia è stato teatro di un'insolita gara a remi andata in scena nel weekend. La quinta regata sul Lambro organizzata dall'associazione teatrale «Azeta», una regata che si è corsa dal ponte di San Gerardino, passando sotto le arcate del ponte dei Leoni per concludersi in Spalto Maddalena qualche centinaia dimetri a punto di avvio. Quattro i quartieri in gara: Cazzaniga, San Biagio, San Fruttuoso e Molinetto. Il suono di un tamburo ha fatto da colonna sonora all'intera competizione mentre i concorrenti si davano da fare a forza di braccia e pagaia. La prima difficoltà per i partecipanti è stata quella di salire si mezzi e rimanere allineati sulla linea di partenza. Impresa non da poco vista la scarsa stabilità dei mezzi e la corrente. Poi dopo il via a forza di braccia sino all'arrivo tra due ali di folla curiosa che ha assistito all'evento facendo un tifo da stadio. Prima della gara, i concorrenti hanno ripulito il fondo del fiume raccogliendo 20 sacchi di pattume che avrebbe potuto danneggiare le imbarcazioni improvvisate. Un modo anche per sensibilizzare la gente ad avere rispetto per il corso d'acqua. Una tradizione antica che era in vigore sino alla fine della seconda guerra mondiale. L'appuntamento è stato rinnovato tutti gli anni sino al 1958 oggi il gruppo «Azeta», nata 30 anni fa, lo ha ripreso arrivando alla quinta edizione.

Un modo «singolare» per rilanciare l'attenzione dei monzesi, ma non solo sul fiume che attraversa la terza città della Lombardia e che da decenni fortemente compromesso da carichi e liquami.

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