Roma

Regione, corsa all’ultimo appalto

Corsa agli ultimi appalti. Manca solo qualche giorno all’appuntamento elettorale per rinnovare presidente e parlamentino regionale del Lazio ma la scadenza temporale non risparmia al reggente Montino e alla giunta Marrazzo di organizzare capitolati di gara e appalti per pianificare gli affidamenti delle pulizie di aziende sanitarie di qui ai prossimi anni. Le sorprese non mancano. Già perché i 9 lotti per le consegne dei servizi che riguardano tutte le Asl, i policlinici universitari e le aziende ospedaliere non partiranno subito. Tutt’altro. Per questioni non ben accertate pure se si farà la gara oggi e si inizierà a lavorare solo nel 2011 e, in certi casi, addirittura nel 2012. Intanto però vincoli, aree di intervento, requisiti di partecipazione e regolamento di aggiudicazione della gara saranno decisi in questi giorni. Così recita infatti la lettera che la Direzione regionale economia e finanza ha fatto circolare «per illustrare i contenuti della prossima iniziativa di gara per l’affidamento del servizio di pulizia e sanificazione delle aziende sanitarie della Regione Lazio».
Una modalità così inconsueta che non tarda ad essere disapprovata in toto dal responsabile del Dipartimento sanità del PdL Cesare Cursi. «La rincorsa affannosa denota che la Regione ha una certa angoscia nel gestire gare centralizzate visto che anticipa pure gare che entrerebbero in porto tra 2 anni. Correttezza amministrativa e dignità di governo vorrebbero che le gare fossero indette fuori dalla stagione elettorale per evitare maligne allusioni. Non dimentichiamo che - chiosa il senatore - si parla della rinegoziazione del piano di rientro oltre al fatto che la Sanità continua a essere commissariata. Piuttosto ci chiediamo se Montino e la giunta Marrazzo hanno comunicato al commissario che vigila sull’intero capitolo assistenziale modalità e tempi di gara. C’è inoltre da fare chiarezza su quella che sarà la commissione aggiudicatrice degli appalti».
Le cifre da trattare in gara saranno cospicue. Si va dai 25 ai 40 milioni di euro a lotto a seconda delle aziende considerate. Ecco qualche esempio. Il primo lotto consisterebbe nell’appalto di pulizia per la Asl Roma A, Asl Roma E e San Filippo Neri. Il prezzo base è tra i 30 e i 35 milioni ma non c’è da stupirsi se l’appalto parte a maggio 2012. Così per San Camillo, Ares 118 e Spallanzani stiamo tra i 25 e i 30 milioni ma per l’affidamento c’è da aspettare fino a settembre 2011. Terzo lotto comprende Asl Roma C e San Giovanni (35/40 milioni, esecutività settembre 2011). Il sesto lotto interessa l’Asl Roma H e il Policlinico Tor Vergata (30/35 milioni, esecutività febbraio 2012) Immediata l’esecutività per l’Asl Roma D, Asl Roma F, per l’Asl di Viterbo e Latina e il Policlinico Umberto I. Tra cifre (complessivamente di sta parlando di un ammontare che potrebbe variare al ribasso tra i 296 e i 252 milioni di euro all’anno) e tempi di esecuzione non sfugge al senatore Cursi, peraltro anche presidente della Commissione Industria turismo e piccole medie imprese di Palazzo Madama, che i vincoli delle procedure di gara sono assai discutibili anche per altri ragioni. «Il modello adottato è l’ennesimo smacco alle imprese di media dimensione visto che vengono imposti vincoli così rigidi sul fatturato da tagliarne fuori una fetta cospicua. Buona parte delle imprese del Lazio - precisa - saranno messe alla porta malgrado una direttiva europea invita i governi regionali in crisi, e il pubblico in genere, a indire gare che promuovono le piccole e medie attività. Ma l’amministrazione laziale di centrosinistra, di questo, non se ne cura. Per dare la possibilità a tutte le aziende laziali si dovevano organizzare lotti più piccoli e più facilmente realizzabili». La perplessità che serpeggia riguarda il fatto che potranno aggiudicarsi l’appalto quelle ditte in grado di associarsi in Ati (Associazioni temporanea d’impresa) o le mastodontiche cooperative. Non a caso nel capitolato di gara c’è esplicitamente scritto che le aziende, per partecipare, devono vantare un fatturato nel triennio pari almeno al doppio dell’importo di ciascun singolo lotto. In pratica l’aspirante ditta di pulizia che vuole concorrere per aggiudicarsi una gara da 40 milioni di euro deve aver fatturato per gli ultimi i tre anni precedenti non meno di 120 milioni.

Altro che se l’appalto è servito.

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