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Riforma del Fisco, Berlusconi incalza Tremonti: "Ora dobbiamo aprire i cordoni della borsa"

Il presidente del Consiglio sulle amministrative: "Tranquilli, non ci arrendiamo". Poi sulla riforma del Fisco: "Faremo la riforma del fisco, faremo aprire i cordoni della borsa. Non è Tremonti che decide. Lui propone". Bossi: "Metterà i soldi? Dipende da quale riforma"

Riforma del Fisco, Berlusconi incalza Tremonti:  
"Ora dobbiamo aprire i cordoni della borsa"

Bucarest - Archiviati i ballottaggi il governo si appresta a fare i conti con i malumori della maggioranza. Berlusconi getta acqua sul fuoco e, forte delle rassicurazioni di Bossi, dice che l'esecutivo andrà avanti senza problemi. E poi parte in quarta: "Tranquilli, non ci arrendiamo. Abbiamo subito un gol, è vero, ma siamo ancora quattro a uno, perchè avevamo vinto le politiche, le regionali, le europee e le amministrative. E abbiamo ancora due anni di gioco". "Faremo la riforma del fisco", assicura Berlusconi parlando coni giornalisti nei giardini del Quirinale. E Se Tremonti non aprisse i cordoni della borsa? "Li faremo aprire. Non è Tremonti che decide. Lui propone", afferma il premier. "Sul partito ci saranno novità domani. Ho idee molto chiare. Non voglio scontentare nessuno, credo che adesso bisogna stare tutti uniti, ma dobbiamo tornare ad avere una presenza sul territorio come era nel ’94".  

Ma Bossi è più scettico, sia sulla stabilità dell'esecutivo che sulle riforme: il governo va avanti? "Sì, per ora". Tranquillo? "Tranquillo non lo so...". . Gli investimenti dell’esecutivo per la riforma fiscale? "Dipende dal tipo di riforma". Il leader del Carroccio risponde così ai cronisti a Montecitorio che gli chiedono se il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, sarà disposto a "mettere i soldi" per la riforma del fisco auspicata ieri dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni. "Dipende da cosa si intende per riforma del fisco", spiega il leader della Lega Nord ai cronisti che insistono.  

Maroni: sberla faccia rinsavire "Mia nonna - dice Maroni - diceva che le sberle fanno male ma alla lunga fanno rinsavire, fanno imparare la lezione. Per adesso - ha aggiunto - resta solo il dolore dello sberlone e spero che nei prossimi giorni, non nelle prossime settimane, ciò ci faccia non solo capire perché è andata così, ma anche prendere delle adeguate contromisure". Sul da farsi, ha spiegato il ministro, "non ho la soluzione; abbiamo preso questa sberla, abbiamo capito che gli italiani, i nostri elettori, ci hanno voluto mandare un segnale forte di scontentezza. Dobbiamo verificare bene cosa non è piaciuto nell’azione del governo, quali le azioni o le omissioni e reagire di conseguenza per i prossimi due anni". "Se invece minimizziamo - ha proseguito - e diciamo che abbiamo vinto a Rovigo e a Varese, questo non è sufficiente, vuol dire sottovalutare e continuare sul piano inclinato". Quanto al futuro immediato, ha concluso, "il referendum non è il prossimo appuntamento, ce ne saranno altri prima".

Battuta del Cav sul suo funerale Il presidente del Consiglio da Bucarest non smentisce la sua proverbiale verve e, il giorno dopo la sconfitta del centrodestra ai ballottaggi, esce allo scoperto con una nuova battuta che, al di là dell'ironia, ha un significato ben preciso: Berlusconi non ha la benché minima intenzione di mollare. Una dichiarazione "spontanea", non sollecitata dai cronisti e a metà tra la battuta e l'indicazione di una linea politica. "Io ho fatto una riunione - dice sorridendo ai giornalisti - volevo fissare la data del mio funerale, ma nei prossimi giorni ho troppi impegni e quindi rimanderemo". E giù le risate del Cavaliere.

Alfano coordinatore? Vedremo Si è parlato molto, negli ultimi giorni, della ventilata ipotesi di Angelino Alfano alla guida del Pdl. Berlusconi non si sbilancia: "Vediamo, abbiamo il comitato di presidenza presto". Era stato lo stesso premier, ieri sera, ad aprire all’ipotesi del Guardasigilli come coordinatore unico del partito. Questa mattina, alla stessa domanda, Berlusconi rimanda all’appuntamento di stasera, quando a palazzo Grazioli si riunirà l’ufficio di presidenza del Pdl.

Formigoni: pronto a candidarmi  "È stata una sconfitta netta e pesante per tutto il centrodestra, Lega compresa. O il governo interviene subito su fisco, welfare e federalismo o perderemo anche nel 2013". Il governatore della Lombardia Roberto Formigoni lancia l’allarme e, attraverso le interviste ad alcuni quotidiani, annuncia: "Sono pronto a candidarmi per guidare il Pdl, se Berlusconi si candiderà al Quirinale"...

Come si vede appena archiviate le amministrative la politica si è rimessa in moto.

 

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