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Riforme, presentati gli emendamenti: c'è l'accordo nel Pd

Calderoli scatena il suo generatore automatico: oltre 82 milioni di emendamenti. Il governo chiede un incontro al Carroccio

Riforme, presentati gli emendamenti: c'è l'accordo nel Pd

Sul fronte riforme costituzionali è il giorno degli emendamenti. Alle 9,30 è scaduto il termine per la presentazione delle proposte di modifica al ddl Boschi e mentre il governo trova l'intesa con la minoranza Pd, le opposizioni si preparano a una lunga battaglia a colpi di emendamenti.

La discussione in Aula potrebbe essere facilitata dall'accordo interno al Pd. Dopo una notte di lavoro, la maggioranza ha infatti presentato tre emendamenti con i quali convincere la minoranza a votare compatta con il partito. Le proposte di modifica riguardano il comma 5 dell’articolo 2 sull’elettività dei senatori, le funzioni del Senato e l’elezione dei giudici della Corte costituzionale.

"Sono leale e sulla Costituzione due volte leale. Più che un disgelo direi che si è scelto di ascoltarsi ed è un bene", dice Gianni Cuperlo a Repubblica spiegando che la minoranza non ritira comunque i propri 17 emendamenti "come garanzia che alle parole seguano gli atti".

"Gli emendamenti presentati sulla eleggibilità dei senatori, sulle funzioni e competenze del Senato, frutto di un confronto e lavoro comune nel Pd, sono positivi", aggiunge Vannino Chiti, "Esprimono una ritrovata unità nel partito e consentono un impegno unitario sui temi delle riforme e dell’azione di governo. Sono soddisfatto che si sia raggiunta una mediazione degna. I senatori saranno sindaci e consiglieri regionali, ma saranno i cittadini a sceglierli. Tornano nella competenza del Senato funzioni di rilievo relative al controllo delle nomine pubbliche, alle nomine dei giudici della Corte Costituzionale, al ruolo nelle politiche europee e nei confronti del sistema delle autonomie, che rendono il nuovo Senato un’istituzione non irrilevante. Come si vede, il bicameralismo paritario si può superare salvaguardando pienamente il diritto dei cittadini a scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni".

"Gli elettori scelgono i senatori: questo è il principio costituzionale, i dettagli li si vedranno come giusto nella legge elettorale", dice poi Pier Luigi Bersani, "È un bel successo del Pd e spero che in questo clima nuovo tutti assieme e senza più strappi si possa lavorare ancora per perfezionare la riforma".

Intanto la Lega Nord, come promesso, ha presentato un "diluvio di emendamenti". La "Calderoli machine", il generatore automatico messo a punto da Roberto Calderoli, ha sfornato oltre 82 milioni di proposte di modifica (82730460, per la precisione), che rischiano di ingolfare il Senato. Altri 1173 emendamenti sono stati presentati da Forza Italia e altre 200 dal M5S.

"Gli 83 milioni di emendamenti presentati da Calderoli francamente mi sembrano una caricatura della democrazia, e anche un’offesa alla funzione parlamentare", ha detto la presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro, "Con gli emendamenti che ho presentato questa mattina, e che sono stati firmati anche dai capigruppo della maggioranza noi partiamo dall’unità del Pd e della maggioranza per costruire, io mi auguro, un consenso vasto sull’approvazione della riforma".

Per evitare che i tempi si dilatino a dismisura, però, il governo è pronto alla mediazione anche con il Carroccio: "Abbiamo ricevuto una richiesta per incontrarsi e discutere", ha rivelato Calderoli, "Sono pronto a ritirarli se ci sono soluzioni al tre questioni poste: funzioni del Senato, funzioni delle Regioni, autonomia
finanziaria degli enti territoriali".

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