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Risolto l'altro delitto di Garlasco, è stato l'amico

Venerdì mattina alcuni pescatori hanno trovato in una roggia il corpo martoriato di una donna. Per tre giorni si è ipotizzata la presenza di un serial killer nel paese in cui è stata uccisa Chiara Poggi

Per tre giorni è stato un giallo in piena regola. E ha alimentato qualche dubbio fra gli investigatori e gli abitanti di Garlasco, il paese che tutti in Italia conoscono per l'omicidio di Chiara Poggi. Bene, quel delitto orribile ha avuto una replica, inaspettata: venerdì mattina in una roggia della campagna è affiorato il corpo di una donna. E per tre giorni, fino a lunedì, non solo non si è riusciti a dare un nome all'assassino, ma nemmeno alla vittima. Chi era quella poveretta martoriata? Qualche quotidiano ha dato voce a sospetti e retropensieri proponendo articoli rebus su quello che subito era stato catalogato come l'altro delitto di Garlasco. Fin troppo facile prevedere il seguito: il paese dei misteri, l'enigma possibile di un serial killer in azione, una eventuale, clamorosa sconfessione dell'inchiesta sulla morte di Chiara. E per quella tragedia, l'unico indagato era ed è l'ex fidanzato Alberto Stasi, il cui destino processuale dovrebbe essere chiarito dal gip di Vigevano il prossimo 30 marzo.
Lunedì, a sorpresa, la svolta: un uomo, Gianpaolo Simoni, 45 anni, residente proprio a Garlasco, si è presentato in caserma, a Gambolò, e ha confessato: «Sono stato io ad uccidere Antonella». Antonella Zago, 46 anni, sposata, residente in un centro della provincia di Pavia. «La conoscevo perché sono amico del marito. Giovedì sera l'ho afferrata per il collo. Le ho dato pugni in faccia, poi ho sferrato una serie di calci al torace». Il giallo è finito, l'incubo del mostro in circolazione si è dissolto, è rimasto solo l'orrore per tanta furia. E qualche domanda in attesa di risposta sul perché di quell'aggressione: «Mi insultava - è la spiegazione un po' debole dell'assassino - ho perso la testa». I due, su questo non ci sono dubbi, si conoscevano e negli ultimi tempi avevano litigato spesso. Non è chiaro però il perché di quelle esplosioni di rabbia. Semplice incompatibilità caratteriale o, forse, la fine burrascosa di una relazione? Su questo fronte nessuno conferma. Per il momento, resta solo la sequenza di morte: le botte fino all'uccisione della poveretta. Poi la corsa vero il torrente Terdoppio, dove la donna è stata abbandonata, nuda dalla cintola in giù.


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