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Rizzo Nervo: "Ok a Belen In Rai sono tutti drogati" E' bufera su viale Mazzini

Dopo la nomina della showgirl alla conduzione di sanremo, la sparata del consigliere Pd: "Se ci fossero i test i programmi del pomeriggio salterebbero". La rabbia di Sposini e Gilett. Bufera su viale Mazzini

Rizzo Nervo: "Ok a Belen 
In Rai sono tutti drogati" 
E' bufera su viale Mazzini

Roma - I contenitori pomeridiani Rai sono pieni di drogati e dunque Belen può presentare Sanremo. L’allarmante dichiarazione viene lanciata come una miccia accesa in una polveriera da Nino Rizzo Nervo, membro del consiglio d’amministrazione Rai (in quota Pd), durante un’intervista con Klaus Davi per la trasmissione KlausCondicio in onda su Youtube. Naturalmente il fatto che un alto dirigente Rai dia del drogato a chi ogni giorno va in video con programmi come La vita in diretta o Pomeriggio sul 2 o con il domenicale L’Arena fa scattare reazioni pesanti da parte dei diretti interessati, Lamberto Sposini e Massimo Giletti ad esempio. Bersagliato dalle critiche Rizzo Nervo cade dalle nuvole: «Anche un bambino avrebbe capito che la mia era soltanto una provocazione», dice poi il consigliere. E in effetti gli unici a non indignarsi erano stati gli abitanti del Fantabosco, quelli della Melevisione il programma per bambini.
Che cosa ha detto esattamente Rizzo Nervo? «Se si facessero i test antidroga in Rai i programmi non andrebbero più in onda perchè si svuoterebbero i contenitori, soprattutto quelli del pomeriggio - sostiene il consigliere Rai - Per questo Belen ha tutto il diritto di condurre Sanremo». L’allusione evidente era indirizzata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, che qualche tempo fa, di fronte alla candidatura della bella argentina a condurre Sanremo, aveva avanzato perplessità per il coinvolgimento della show-girl in un’inchiesta milanese su spaccio e consumo di droga in due locali frequentati da star e starlette dello spettacolo. Non solo. Anche il sindaco di Sanremo aveva detto no a Belen. Ma per Rizzo Nervo non ha senso tenere Belen fuori dal video visto appunto che «drogati» frequenterebbero abitualmente gli studi Rai.
Reagisce molto male il giornalista Sposini che scrive pure una lettera a Dagospia dove viene pubblicata la sua risentita reazione al fatto che Rizzo Nervo si sia lasciato andare «allo sport nazionale più in voga del momento: gettare un po’ di fango nel ventilatore».
Ma che cosa vuol dire Rizzo Nervo, si chiede Sposini, a chi si riferisce? Ai conduttori, agli ospiti, agli autori? «Se Rizzo Nervo è a conoscenza di uso di droga nei programmi Rai del pomeriggio deve denunciarlo in tutte le sedi possibili - dice Sposini- E se non lo fa sbaglia». Quella frase, conclude: «è inaccettabile perché getta ombre e sospetti indiscriminatamente. Se sa parli, se era una battuta era meglio risparmiarsela. E se vuole faccio subito il test antidroga, così magari la prossima volta non fa di tutta l’erba un fascio».
Giletti la prende con più disinvoltura e replica con una battuta. «Per fortuna che il Papa, fa l’Angelus a mezzogiorno e quindi non rientra nella fascia a rischio...», ironizza. Poi però diventa serio e sottolinea che «quando si fanno accuse forti sarebbe anche giusto fare nomi e cognomi».
Non ha per niente voglia di scherzare invece il sottosegretario Giovanardi che si sente chiamato in causa vista anche la delega sulle tossicodipendenze. Un dramma che coinvolge decine di migliaia di giovani. «Se Rizzo Nervo ritiene che i contenitori del pomeriggio siano delle specie di fumerie d’oppio faccia intervenire il direttore generale perché questo scandalo finisca oppure chieda scusa a tutti coloro che ha ingiustamente offeso», taglia corto Giovanardi. E pure il consigliere Rai Angelo Maria Petroni (in quota centrodestra) critica l’intervento di Rizzo Nervo perché su un argomento così delicato è bene non fare affermazioni «di sottointeso o ambiguità». Rizzo Nervo però assicura che la sua era soltanto una provocazione.

Vero bersaglio delle sue critiche, aggiunge, era «l’orda di opinionisti anonimi che vengono a dire la loro su tutto».

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