Cronaca locale

Bimbo cade al parco ed entra in coma: indagati dipendenti comunali

Il bimbo di otto anni è caduto a causa del distaccamento di un tubo corrimano e ha rischiato di morire. Indagati sei dipendenti del servizio giardini

Bimbo cade al parco ed entra in coma: indagati dipendenti comunali

È finito in coma a otto anni e ha rischiato di morire dopo essere caduto nel parco Papacci a Grottarossa (Roma). Ora per quell'episodio, sei dipendenti del servizio giardini del XV Municipio di Roma sono indagati per lesioni gravissime. Nei loro confronti il pm ha chiuso le indagini e adesso si attende il rinvio a giudizio.

Come spiega il Messaggero, i fatti risalgono alla mattina del 28 luglio del 2017. Il bimbo si era recato al parco insieme alla madre per giocare con la palla. Poi, all'improvviso, nel campo in cemento utilizzato per pattinare e per giocare a basket, il grave incidente. Il piccolo si era aggrappato a un tubo, usato dai pattinatori per frenare la loro corsa. Ma il corrimano ha ceduto e il bimbo di 8 anni è caduto a terra battendo con violenza la testa e perdendo subito i sensi. È successo tutto in pochi secondi e la madre del piccolo non è riuscita a intervenire in tempo. Le urla disperate della donna, dopo la caduta del figlio sul cemento, hanno attirato l'attenzione dei passanti che sono subito intervenuti per cercare di soccorrere il bimbo.

In pochi minuti, sul posto è arrivato il personale del 118 che ha trovato il piccolo steso a terra, in gravi condizioni e privo di conoscenza. "Stato soporoso, senza contatto con l'ambiente", hanno scritto i soccorritori. Poi la corsa all'ospedale Gemelli. I medici si sono subito detti scettici: "Non siamo sicuri di poterlo salvare", hanno spiegato alla madre sotto choc per l'accaduto. Poi il bimbo è stato sottoposto a un delicato intervento neurochirurgico di "craniectomia decompressiva" e ricoverato in terapia intensiva pediatrica.

Dopo una settimana, il piccolo si è risvegliato dal coma. Un miracolo, secondo i medici. Ma il bimbo non ha ripreso del tutto conoscenza: non sapeva chi fossero i suoi genitori, faceva discorsi sconnessi e la notte era in preda agli incubi. Pochi giorni dopo, una seconda operazione con esito positivo. E da quel momento è iniziata la lunga e difficile riabilitazione in un centro specializzato dell'ospedale San Raffaele Pisana.

Una vicenda che, come spiega il quotidiano, si sarebbe potuta evitare.

Ora sono state chiuse le indagini e per la procura i responsabili di quanto accaduto al piccolo hanno un nome: in sei potrebbero quindi finire a processo con l'accusa di lesioni gravissime.

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