Cronaca locale

Covid-19, lo sfogo del vigile contagiato: "Mancano le mascherine"

Mancano le mascherine anche agli agenti della Polizia Locale. Un vigile infettato si sfoga: "Mi sono beccato il virus in giro, lavorando". I sindacati chiedono risposte: "Fateci lavorare in sicurezza"

Covid-19, lo sfogo del vigile contagiato: "Mancano le mascherine"

"Non ci sono le mascherine". È il mantra che vanno ripetendo tutti quelli che sono in trincea nei giorni dell'emergenza coronavirus. Quelli che, a differenza nostra, non si possono rincantucciare a casa ad aspettare che passi. Sono medici, infermieri e volontari. E non solo, perché se ci sono delle regole, c'è bisogno di gente in strada che le faccia rispettare. È il caso delle forze dell'ordine ma anche dei vigili urbani.

Ed è proprio un casco bianco di Roma a denunciare in un audio la mancanza dei dispositivi di protezione individuale. L'uomo è stato sottoposto a tampone ed è risultato positivo al coronavirus. Si sfoga in un messaggio vocale inviato ad un collega: "La cosa che mi fa arrabbiare è che io e la mia famiglia non abbiamo fatto viaggi, non abbiamo affrontato nessun tipo di spostamento che non sia quello casa lavoro". Il vigile non ha dubbi: "Mi sono beccato il virus in giro, lavorando". Ma c'è di più. Quando i medici dello Spallanzani gli hanno domandato se il comando gli avesse fornito i dispositivi di protezione individuale, lui ha mentito. Ha detto di sì, forse per non gettare discredito sul corpo. In realtà, "mercoledì sono rientrato a lavoro ed era finito tutto, non c'era neppure una mascherina per me".

Sono passati giorni da quella confessione e, stando a quello che raccontano alcune fonti interne a Il Giornale.it, la situazione non è migliorata, anzi. "Non abbiamo più mascherine a disposizione, è veramente una situazione preoccupante, per noi e per le persone con cui veniamo a contatto". Sì perché qui non c'è in ballo solo la salute dei dipendenti e delle loro famiglie, ma anche quella dei tanti cittadini con cui gli agenti della polizia locale si interfacciano giornalmente. La penuria di mascherine, così come di guanti e gel igienizzanti, è stata anche segnalata al comandante del corpo di Polizia Locale e all'amministrazione capitolina dai sindacati di categoria. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in data 13 marzo avevano infatti diffidato "tutti i dirigenti della Polizia Locale di Roma Capitale a comandare il personale in servizio esterno senza la fornitura dei dispositivi di protezione individuale prescritti".

Sono state parole al vento. Nei giorni scorsi, infatti, gli agenti hanno continuato a operare senza mascherine. Potrebbe arrivarne uno stock in serata, ma ancora non se ne conosce l'entità. E così si sta cercando di correre ai ripari adottando delle accortezze in fase operativa. Nel caso in cui le vetture non consentano ai dipendenti di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, il passeggero dovrà accomodarsi sul sedile posteriore dal lato destro. In modo da essere sufficientemente distante dal collega alla guida. Oppure, ci si può movere su due veicoli separati. Rimane però il cruccio più grande.

Come scongiurare i rischi quando si opera a contatto con l'utenza? "Noi non ci tiriamo indietro - ci dice Giancarlo Cosentino, segretario generale della Cisl Fp Roma - ma ribadiamo con forza che le istituzioni ci devono mettere nelle condizioni di svolgere il servizio senza rischi, per noi e per il prossimo".

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