Cronaca locale

Disabile vince la causa contro il condominio

Gli era stato impedito di utilizzare l’ascensore nelle ore in cui il portinaio è fuori servizio, sia di giorno che di notte

Disabile vince la causa contro il condominio

Un disabile ha vinto la causa contro il condominio in cui abita. Alla persona era stato impedito di utilizzare, sia di giorno che di notte, l’ascensore nelle ore in cui il portinaio si trovava fuori servizio. Come riportato dal quotidiano Il Tempo, il Tribunale ha infatti accolto l’istanza dei due comproprietari di un appartamento, situato al terzo piano di un palazzo romano, che avevano chiesto la dichiarazione di invalidità di quanto era stato deliberato nella riunione di condominio risalente al settembre del 2020, ovvero di limitare l'uso dell'ascensore di servizio, e andandolo quindi a disattivare nell'orario in cui non c’era il custode.

Niente ascensore se il custode non c'è

I due inquilini hanno quindi avanzato la richiesta così da ottenere che l’ascensore di servizio venga rimessa in funzione in modo continuativo, magari anche attraverso l’utilizzo di una chiave da poter usare nelle ore, sia diurne che notturne, in cui non c’è il portiere e la guardiola è quindi vuota. Uno dei due inquilini che hanno fatto causa è disabile e proprio le sue esigenze relative alle sue condizioni fisiche, compromesse a livello motorio, sono state decisive nella sentenza.

La difesa ha tenuto a sottolineare in aula quanto sia importante la funzione sia sociale che solidaristica dell’ascensore che, oltre a rendere più facile l’accesso al palazzo e ai vari appartamenti, rende possibile anche l’eliminazione delle barriere architettoniche che sono naturalmente un ostacolo per tutte le persone che presentano delle disabilità soprattutto motorie.

Come aggirare il problema sicurezza

La persona disabile deve poter usufruire completamente di tutti quei servizi che possono permetterle di giungere in modo facile alla propria abitazione, anche in condizioni di adeguata autonomia. Secondo i giudici è evidente il danno che il comproprietario disabile ha subito e che lo ha portato a intentare la causa contro il condominio. Neppure le presunte esigenze di sicurezza che sono state avanzate giustificano la delibera condominiale.

Secondo i giudici queste esigenze di sicurezza possono essere soddisfatte in modo diverso, magari proprio grazie all’utilizzo di una chiave per mettere in funzione l’ascensore, o installando un sistema di telecamere, o anche di un impianto d’allarme. Portare come motivo la sicurezza per giustificare quanto deciso nella delibera condominiale non è possibile, dato che arreca problemi di accesso all’immobile e all’abitazione a chi ha difficoltà a deambulare in modo corretto e deve per forza utilizzare l’ascensore.

Segui già la pagina di Roma de ilGiornale.it?

Commenti