Cronaca locale

Fiumicino, il Tar dice "no" al libero accesso dei cani in spiaggia

Il Tar del Lazio dà ragione ai balneari: nessun obbligo a loro carico di accogliere i cani negli stabilimenti

Fiumicino, il Tar dice "no" al libero accesso dei cani in spiaggia

Niente da fare per gli amanti degli animali che già pregustavano una stagione balneare libera dai divieti. Per gli amici a quattro zampe l’accesso ai lidi del Comune di Fiumicino, con i suoi 24 chilometri di costa, non può essere indiscriminato.

Lo ha stabilito il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Adriano Tortora per conto della Federbalneari di Fiumicino. I giudici hanno quindi disposto la sospensione dell’ordinanza con cui l’amministrazione comunale ha spalancato le porte degli stabilimenti balneari ai cani, pur nel rispetto di alcune prescrizioni. Guinzaglio e museruola, in primis. Nel kit da spiaggia non sarebbero dovuti mancare neppure due sacchetti igienici per la raccolta delle feci degli animali.

Una novità che, per l’associazione dei concessionari,“vanificava la normativa regionale che ne regolamenta l’accesso a tutela della sicurezza, del decoro, dell’igiene e a salvaguardia degli animali stessi”. Di avviso diverso l’ideatore del provvedimento, il sindaco Esterino Montino, secondo cui “non esiste alcuna normativa che impedisce ai cani di accedere alle spiagge”. Ma se è vero che non esiste un divieto esplicito, è altrettanto vero che le norme che regolano la disciplina rimettono la questione alla discrezionalità dei balneari.

Come si legge in uno stralcio della decisione, riportato dall’Ansa, infatti, “la normativa non stabilisce un obbligo per i concessionari di consentire l’accesso degli animali nelle proprie strutture essendo l’accoglienza degli animali configurata, tanto nel regolamento regionale quanto nelle previsioni del piano di utilizzazione degli arenili (Pua), in termini di facoltà”. Ecco perché i giudici hanno accolto le istanze dei ricorrenti.

Discorso diverso per le spiagge libere che, invece, devono “possedere spazi idonei all’accoglienza degli animali”.

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