Cronaca locale

Foibe, gli esuli giuliano-dalmati alla Raggi: "L’ecologia non prevalga sul ricordo"

È polemica sulla decisione della giunta Raggi di bloccare la circolazione il 10 febbraio. Gli esuli giuliano-dalmati alla Raggi: “L’ecologia non prevalga sul ricordo delle foibe”

Foibe, gli esuli giuliano-dalmati alla Raggi: "L’ecologia non prevalga sul ricordo"

La bella notizia è che, a quindici anni dall’istituzione del Giorno del ricordo delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, le celebrazioni si terranno in un palcoscenico d’eccezione: quello del Quirinale. Quella brutta, invece, è che sul calendario del Campidoglio, in quella stessa data, si legge: “Domenica ecologica”. Quindi il blocco totale della circolazione per tutti i veicoli dotati di motore endotermico dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30 nella ZTL “Fascia Verde” del PGTU.

Insomma, nel giorno in cui – per legge – le istituzioni dovrebbero darsi da fare per ravvivare la memoria delle vicende del confine orientale e la città si prepara ad accogliere manifestazioni ed iniziative culturali, la giunta grillina cosa fa? Pensa all’inquinamento e blocca la circolazione. La trovata pentastellata, ovviamente, non è sfuggita alle associazioni di esuli che chiedono a gran voce il rinvio dell’appuntamento ecologista.

Per Marino Micich, direttore dell’Archivio-Museo storico di Fiume, si tratta di una “diminutio della portata della Giornata del ricordo” che “rischia di danneggiare l’organizzazione e la riuscita degli eventi che si terranno nella Capitale”. E allora l’appello rivolto alla prima cittadina, Virginia Raggi, è di “non anteporre l’ecologia al ricordo di una tragedia che per lungo tempo è stata dimenticata”. “Non sono contrario alle domeniche ecologiche – gli fa eco il numero uno della FederEsuli, Antonio Ballarin – ma bloccare la circolazione in quella data è un’idiozia, la Raggi faccia il sabato ecologico”.

Sul perché della svista pentastellata, Ballarin, non ha dubbi: “Esiste un parte di Italia che ancora non riconosce il 10 febbraio come una solennità civile perchè – spiega – è influenzata dall’ignoranza, retaggio degli anni di oblio, o nel peggiore dei casi dall’ideologia politica”.

Anche la politica non è restata a guardare. E dalle file di Forza Italia sono i capigruppo in Regione Lazio e in Campidoglio, Antonello Auriemma e Davide Bordoni, a chiedere all’amministrazione di fare un passo indietro dimostrando così maggior sensibilità sulla questione.

“La giunta – scrivono i due azzurri – dovrebbe essere più attenta a simili argomenti, visto che il Giorno del ricordo è istituito da una legge dello Stato, perciò ribadiamo la necessità che il Comune ponga rimedio quanto prima a questa svista”.

Commenti