Cronaca locale

Furgone investe tre persone, tra loro una bimba di 4 anni

Ferito anche il conducente del furgone sottoposto alle analisi sullo stato alcolemico e tossicologico. Incidente causato probabilmente da un malore

Furgone investe tre persone, tra loro una bimba di 4 anni

Ancora una tragedia a Roma. Un incidente grave che ha interessato quattro persone, tra queste una bimba di soli 4 anni. Un uomo italiano di 68 anni, alla guida di un furgone Peugeot Boxer, per cause ancora da accertare (forse un malore), ha perso il controllo del mezzo e ha investito tre persone in via Vicoforte, nella zona di Casalotti, a Roma. Le persone ferite sono una donna albanese di 67 anni, una moldava di 36 e una bambina di 4 anni, rispettivamente nonna, mamma e figlia, che sono state trasportate in codice rosso al Gemelli. Non sarebbero in pericolo di vita.

Il conducente del furgone è stato trasportato in codice giallo all’Aurelia Hospital dove è stato sottoposto alle analisi sullo stato alcolemico e tossicologico. L’incidente è avvenuto alle 13.30 e sul posto sono intervenute le pattuglie del XIII gruppo aurelio della polizia locale di Roma capitale, diretto da Massimo Fanelli. Questi agenti si sono occupati dei rilievi scientifici sul furgone e della gestione del traffico.

Solo poche settimane fa un fatto analogo era salito agli onori delle cronache. Un ragazzo ha investito, mentre era a bordo della sua Renault Koleos, Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli. Le due 16enni sono morte poco dopo la mezzanotte, mentre stavano attraversando Corso Francia, nei pressi di Ponte Milvio, mano nella mano. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, le due ragazze avrebbero attraversato la strada, a scorrimento veloce, in un punto, vicino alla rampa, dove non sono presenti le strisce pedonali.

Gaia e Camilla erano state sbalzate a diversi metri dal punto dell’impatto. Sui loro corpi non erano stati trovati segni di trascinamento. La posizione del ragazzo era subito apparsa grave, peggiorata in seguito ai risultati degli esami ematici per verificare l’assunzione o meno di alcol e droga. Nel suo corpo è infatti stato trovato un tasso alcolemico pari a 1,4 per litro. Di ben tre volte superiore a quello consentito per mettersi alla guida, e ancora di più per un neo patentato, per il quale dovrebbe essere pari a zero. Oltre alla presenza di sostanze stupefacenti.

Pietro, così si chiama il giovane, si era subito fermato per prestare soccorso ed era stato poi trasportato all’Umberto I in stato di choc. Fin dal primo momento era stato indagato per omicidio stradale. La polizia locale aveva di fatto avviato le indagini, coordinata dalla procura, per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale. Pietro Genovese è stato poi arrestato e messo ai domiciliari. Solo poche ore fa i suoi legali hanno chiesto il ricorso al tribunale del Riesame.

Gli avvocati Franco Coppi e Gianluca Tognozzi hanno presentato l’istanza al tribunale del Riesame per chiedere l’attenuazione della misura, o la cancellazione della stessa. L’istanza, secondo i legali, sarà finalizzata esclusivamente a fissare un’udienza per il deposito degli atti, senza richieste particolari.

Genovese la scorsa settimana era comparso davanti al giudice per le indagini preliminari per l’interrogatorio di garanzia, in cui ha ribadito di essere “passato col semaforo verde” e di non aver visto le due ragazze, “sbucate all’improvviso”.

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