Cronaca locale

I pini cadono? Il Campidoglio li abbatte tutti

La rivolta del Trieste Salario contro la decisione del Campidoglio di abbattere i 157 pini di Corso Trieste dopo i crolli delle scorse settimane. La rabbia dei residenti: "Così deturpano il quartiere"

I pini cadono? Il Campidoglio li abbatte tutti

L’ultimo è caduto una settimana fa all’altezza di via Corsica. L’albero, uno dei caratteristici pini che adornano Corso Trieste, a Roma, ha travolto una Opel Mokka con a bordo una donna di 51 anni rimasta ferita lievemente. Una tragedia sfiorata, come del resto quella della fine del mese di dicembre, quando un altro grosso pino crollò su piazza Annibaliano, sfiorando uno degli ingressi della metropolitana.

Secondo gli esperti il problema starebbe nel taglio indiscriminato delle radici che negli anni ha indebolito gli alberi. E così ora l’amministrazione pentastellata corre ai ripari. L’ipotesi è quella dell’abbattimento delle piante. La decisione, secondo quanto riferisce Repubblica, è stata comunicata qualche giorno fa al II Municipio dai tecnici del Campidoglio. Stando al parere degli esperti i pini sarebbero quasi tutti malati. Colpa di un particolare fungo che ha aggredito le radici, già compromesse dai lavori di rifacimento del manto stradale.

Per questo si starebbe lavorando ad una nuova morfologia del verde, con l’abbattimento degli alberi intaccati e il riposizionamento di quelli sani in un unica aiuola al centro della carreggiata, magari intervallati da altre specie. Ma i residenti del Trieste Salario sono già sul piede di guerra. La soluzione di ridurre il verde e cancellare la forma tradizionale del viale che collega via Nomentana al quartiere Africano non convince nessuno. E su Facebook si moltiplicano i gruppi per salvare i 157 alberi.

"Sono un patrimonio storico, ambientale e paesaggistico irrinunciabile, il viale fa parte di un tessuto urbano importante, tutelato dalla Soprintendenza", denunciano i cittadini in un gruppo ad hoc nato su Facebook. "Siamo ben consapevoli della necessità di intervenire sugli alberi malati e pericolanti, visto che il Comune non fa alcuna manutenzione di queste aree verdi da almeno dieci anni – continua il post - crediamo tuttavia che sia doveroso sostituirli con la stessa essenza e mantenere tutti quelli sani e salvabili".

È questa per i residenti, la conditio sine qua non "per conservare l’identità" del quartiere. La raccolta firme è stata lanciata sul web. E per chi non avesse dimestichezza con i social la versione cartacea della petizione è stata messa a disposizione in una storica pasticceria della via. Per Cittadinanzattiva si tratta di una "scelta radicale" che lascia "perplessi". "Giusto tagliare le piante malate – scrivono gli attivisti - ma esiste un censimento aggiornato o si deve assistere a uno spettacolo di spettrale desolazione?". "Esiste – rilanciano - una qualche idea di come gestire un patrimonio pubblico, paesaggistico e di rara bellezza che si è tramutato in questi anni, anche per incapacità pregresse, nella sagra dell’improvvisazione?".

E tra gli utenti c’è chi accusa Pd e 5Stelle di essersi coalizzati per "devastare il quartiere". "Dal 2013 hanno stretto un patto a Roma e nel nostro municipio, ora esplicitato anche a livello nazionale, col quale stanno condannando a morte il nostro territorio", scrive Emanuele Iannuzzi. Insomma, contro l’abbattimento dei pini, i residenti preparano le barricate.

E non si escludono neppure manifestazioni, che potrebbero essere organizzate nei prossimi giorni.

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