Cronaca locale

Luca Sacchi, i legali della famiglia: “Non assumeva droghe”

Gli esiti degli esami non lasciano alcun dubbio. Il personal trainer, ucciso con un colpo di pistola alla nuca, non aveva assunto sostanze stupefacenti

Luca Sacchi, i legali della famiglia: “Non assumeva droghe”

"Le indagini tossicologiche sul corpo di Luca Sacchi sono concluse e hanno dato esito negativo. Pertanto il 24enne non era un assuntore di sostanze stupefacenti". Lo rendono noto i legali della famiglia Sacchi, gli avvocati Armida Decina e Paolo Salice. “Ieri sono proseguite le operazioni autoptiche - hanno aggiunto - e nelle prossime settimane il nostro perito si riunirà per vedere le immagini della Tac".

Intanto, i legali della famiglia di Luca Sacchi hanno depositato un’istanza per chiedere ai magistrati di parlare con la fidanzata del personal trainer ucciso, Anastasiya Kylemnyk, e con l’amico, Giovanni Princi. Trascorsi 29 giorni dalla morte del 24enne personal trainer, freddato con un colpo di pistola alla testa lo scorso 23 ottobre, gli avvocati che rappresentano i parenti della vittima hanno sollecitato i pm sottolineando che la famiglia Sacchi non vuole conoscere soltanto l’identità degli esecutori materiali (che secondo la procura sarebbero gli arrestati Valerio Del Grosso e Paolo Pirino). Ma vuole conoscere il motivo per cui il loro caro è stato barbaramente ucciso.

La famiglia insomma chiede giustizia e verità. E per ottenerla i penalisti Armida Decina e Paolo Salice ritengono sia opportuno rivolgere qualche domanda alle due persone che erano con Luca Sacchi la sera del 23 ottobre scorso davanti al pub John Cabot, vicino al Parco della Caffarella. La famiglia di Luca Sacchi rompe il silenzio delle ultime settimane e chiede alla Procura di accelerare nelle indagini su quanto accaduto.

I genitori del ragazzo hanno chiesto ai pm di piazzale Clodio di compiere alcuni atti di indagine. Atti che devono coinvolgere anche la fidanzata di Luca, che la sera dell’omicidio aveva uno zaino con migliaia di euro in contanti pronti, presumibilmente, a essere investiti per l’acquisto di marijuana da Valerio Del Grosso (autore dello sparo che ha ucciso il giovane), e Paolo Pirino, entrambi in carcere con l’accusa di concorso in omicidio.

I Sacchi chiedono ai pm di ascoltare Anastasiya e Giovanni Princi (amico di Luca, pregiudicato per reati di droga, presunto mediatore tra Luca e Anastasiya da una parte, la rete di pusher riconducibile a Del Grosso dall’altra). Non solo, chiedono proprio di approfondire sulle tante contraddizioni emerse dal primo filone di indagine. Nonché di chieder loro, in qualità di persone informate sui fatti, maggiori particolari sull’accaduto.

Altra richiesta: il prelievo del campione biologico di Anastasiya per poterlo confrontare con quelli che eventualmente saranno rinvenuti sulla mazza da baseball sequestrate e verificare così se la ragazza ha detto il vero, a proposito dell’aggressione da lei subita.

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