Cronaca locale

L'ultimo giochino del semaforo: "Correre tra le auto che sfrecciano"

Il racconto choc di un padre: "Lo fanno tutti. I ragazzini sfidano la sorte pur di apparire grandi e postare i video sui social"

L'ultimo giochino del semaforo: "Correre tra le auto che sfrecciano"

"Giochino del semaforo". Si chiama così l'ultima sfida che sta spopolando tra gli adolescenti: consiste nell'attraversare "le due carreggiate di Corso Francia veloci mentre per i pedoni è rosso e per le auto che sfrecciano è verde, sfidando la sorte". Una vera e propria follia, in auge tra i ragazzini che rischiano la morte pur di "farsi grandi riprendendosi anche con gli smartphone, creando storie sui social che poi si cancellano nel giro delle 24 ore". A svelarlo è M.L., padre di due figlie di 16 e 20 anni. Quest'ultima - che ha studiato in un liceo di zona - avrebbe confermato l'esistenza di quella che sarebbe "una specie di insensata roulette russa praticata anche di giorno da interi gruppo di ragazzini".

All'uomo sono venuti i brividi quando ha appreso la notizia della tragedia che ha coinvolto Camilla e Gaia, ma a rendere il fatto ancora più scioccante è che le sue due figlie non erano affatto sorprese da quanto accaduto: "Anzi, mi hanno risposto: 'Ma è il giochino, lo fanno tutti'. Io sono rimasto sconvolto da queste parole". Perciò il 43enne, intervistato da Il Messaggero, ha deciso di uscire allo scoperto per "mettere in guardia tutti gli altri genitori, perché i nostri ragazzi adolescenti ci guardano come una sorta di cerberi, dei nemici e spesso siamo gli ultimi a sapere le cose".

"Bravate fino alla morte"

Non sarebbe dunque un episodio singolare. Recentemente il passeggero di un auto, che stava passando su Corso Francia a velocità moderata, ha filmato due ragazzini sui 17 anni che - subito dopo aver scavalcato il guard rail centrale - corrono tra le auto che sfrecciano. Il tutto mentre le strisce pedonali sono poco distanti.

M.L. mentre parla ha un nodo alla gola, ma decide di continuare a farlo per responsabilizzare anche i genitori: il fine è quello di impedire ai proprio figli di commettere "qualche altra bravata tanto pericolosa fino alla morte". Il padre si è però messo anche nei panni di Pietro Genovese: "È passato con il verde e ha la vita rovinata comunque. Come a lui potrebbe capitare ad altri di vedersi sbucare ragazzini che attraversano la strada correndo, magari solo per gioco".

L'uomo ha puntato il dito pure contro i gestori dei locali, che spesso servono da bere alcolici anche ai minorenni: "Sono tanti, mia figlia mi ha spiegato che sui gruppi social delle comitive girava voce che quella sera in pizzeria anche al gruppo di Gaia e Camilla avessero dato alcolici. Se così fosse, è gravissimo".

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