Cronaca locale

Omicidio Luca Sacchi, Pirino: "Ero lì per una rapina"

Dopo il silenzio dei due fermati davanti ai magistrati, arrivano le dichiarazioni spontanee di Paolo Pirino. A entrambi vengono contestati il concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco

Omicidio Luca Sacchi, Pirino: "Ero lì per una rapina"

Pirino ha deciso di parlare. Uno dei due indiziati rompe il silenzio. Anche se il mistero avvolge ancora le dinamiche dell’omicidio di Luca Sacchi, il giovane personal trainer romano, morto dopo una lunga agonia. Gli hanno sparato alla testa davanti alla giovane fidanzata fuori da un pub del quartiere Appio Latino. Una faccenda di droga? Una rapina? Tutto da verificare.

Ora arriva il momento atteso, quello in cui uno dei due fermati decide di spiegare quanto accaduto. Non ha risposto al gip, avvalendosi della facoltà di non rispondere, ma ha reso una dichiarazione spontanea, Paolo Pirino, accusato insieme a Valerio Del Grosso dell’omicidio di Luca. Pirino, a quanto si è appreso, ha spiegato di essere andato a fare una rapina e che non voleva uccidere nessuno, facendo sapere anche di non essere stato a conoscenza del fatto che Del Grosso avesse una pistola.

Paolo Pirino ha solo 21 anni come Valerio. Sono rimasti entrambi in silenzio davanti al gip di Roma. I due, cresciuti nel quartiere borderline di San Basilio, nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di Regina Coeli si sono avvalsi della facoltà di non rispondere ai magistrati. E dopo i due interrogatori il gip di Roma ha convalidato il fermo ed emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due a cui sono contestati il concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi.

Del Grosso, quello che dei due che avrebbe materialmente sparato il colpo mortale contro Sacchi, avrebbe chiesto scusa. “Non voleva uccidere nessuno”, queste le parole riferite dall’avvocato Alessandro Marcucci, legale di Valerio Del Grosso. E ancora il penalista: “Si è avvalso della facoltà di non rispondere e rimandiamo a un’altra occasione il confronto con i magistrati, è molto provato e dispiaciuto per quello che è successo”.

Poche righe su un fatto che ormai da giorni tiene alta l’attenzione sulla capitale.

Un fatto di cronaca nera dalle pieghe inquietanti.

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