Cronaca locale

Preso rapinatore seriale, incubo delle anziane

Prendeva di mira le signore anziane scippandole e privandole di oggetti di valore. Il criminale italiano, di origini brasiliane, è stato arrestato

Preso rapinatore seriale, incubo delle anziane

È stato il responsabile di una lunga serie di rapine e di furti. Aggrediva soprattutto donne anziane. I reati sono stati commessi nei quartieri romani di Fidene e Vescovio. Il criminale è un giovane italiano, di origini brasiliane che ieri è stato arrestato dalla polizia di Stato con l’accusa di rapina aggravata continuata, furto con strappo e furto aggravato.

L’operazione è stata messa in atto dagli agenti della polizia di Stato del Commissariato Fidene - Serpentara e dal commissariato Vescovio. Questi, operando in strettissima sinergia tra loro a seguito di una complessa, articolata e lunga attività investigativa, sono riusciti a individuare, identificare e bloccare il malvivente, risultato pluripregiudicato e tossicodipendente.

Il 25enne agiva da solo. Sceglieva con cura le sue vittime (prevalentemente anziane) e poi, approfittando che fossero sole, le rapinava dei loro averi, in particolare di catenine d’oro, provocando nelle stesse violenze sia fisiche che psicologiche, in quanto rimanevano terrorizzate e scioccate per l’accaduto. In una circostanza, in particolare, il giovane è riuscito a far perdere le proprie tracce attraverso una rocambolesca fuga, scendendo per le scale della fermata metro Libia a tutta velocità, e riuscendo così a prendere al volo il treno in arrivo.

In un’altra, per rapinare due donne anziane delle proprie catenine d’oro, le ha spintonate fino a farle cadere a terra, causando gravi lesioni. Il rapinatore nelle sue azioni non ha risparmiato luoghi sacri quali chiese e oratori rubando lì alla fine l’incasso e i prodotti delle macchinette distributrici, lasciando tuttavia le sue impronte poi rilevate.

È stata dura per le forze dell’ordine incastrare il giovane. Lo stesso infatti camuffava la propria identità con cappucci e felpe e si muoveva molto rapidamente. Trasferito nel carcere di Regina Coeli è a disposizione dell’autorità giudiziaria competente.

Proprio ieri un altro sporco affare nella città eterna. Hanno usato mattoni e sanpietrini per infrangere le finestre: il loro scopo era rubare nel locale. A metterli in fuga, però, gli uomini del servizio vigilanza Coopservice e gli agenti di polizia accorsi sul posto. È la cronaca del tentato furto avvenuto alle 2 di notte del 16 gennaio al Vivi Bistrot, il punto di ristoro all’interno del parco di Villa Pamphili a rischio sgombero poi bloccato in attesa del bando pubblico.

A diffondere la notizia dell’atto vandalico è stata Daniela Gazzini, una delle proprietarie su Facebook: “Uomini dell’epoca della pietra che volevano solo vandalizzare o rubare? Bah da rubare c’è davvero poco oppure forse amano molto i nostri hamburger”. Negli scorsi mesi il Vivi Bistrot ha rischiato la chiusura a causa della concessione scaduta.

Non si stratta solo dell’unico bar presente a Villa Pamphili, ma anche del locale con gli unici bagni a disposizione all’interno del parco.

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