Cronaca locale

Prostituzione in un centro massaggi: arrestata maitresse

Il giro di prostituzione era gestito da una donna cinese di 34 anni. Il centro è stato sequestrato e la giovane è stata posta agli arresti domiciliari

Prostituzione in un centro massaggi: arrestata maitresse

Smantellata un’attività di prostituzione mascherata da un centro massaggi. Questo l’esito delle indagini condotte dalla Polizia Locale di Roma Capitale. Dopo mesi di attività investigative, gli agenti del Gssu (Gruppo sociale sicurezza urbana), hanno posto fine al giro di prostituzione gestito da una donna cinese di 34 anni. Sequestrato il centro, mentre per la donna è stata disposta la misura degli arresti domiciliari.

Avevano sui trent’anni le due ragazze cinesi che, all’interno di un centro massaggi in zona Tuscolana, elargivano pratiche sessuali a clienti di età compresa tra i 20 e i 70 anni. Una rete composta da oltre 50 persone di nazionalità italiana, cinese e bengalese. Simulando di frequentare la struttura per fruire di massaggi rilassanti e terapeutici, si recavano sul posto per usufruire altri tipi di “servizi”, anche fuori dall’orario di apertura del centro.

Il compenso delle prestazioni, concordato tra la maitresse e la clientela, si andava ad aggiungere a quello del tariffario corrispondente alle pratiche del massaggio. Per la sfruttatrice, la Procura della Repubblica di Roma ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari eseguiti questa mattina dagli agenti, i quali hanno anche proceduto al sequestro dell’esercizio commerciale.

Qualche mese fa un altro caso sempre nella capitale. Ennesimo blitz della polizia locale di Roma Capitale nei centri massaggi cinesi, usati come copertura per attività di prostituzione. I caschi bianchi del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, sono intervenuti in via Muzio Scevola e via della Primavera, ponendo sotto sequestro i due immobili adibiti a case di tolleranza. Oltre alla contestazione del reato di sfruttamento della prostituzione per una 35enne, è scattata la denuncia per il reato di sfruttamento della manodopera clandestina, dal momento che le ragazze, erano tutte clandestine in Italia.

Nel corso dell’operazione, che ha visto l’accompagnamento di due donne (tra cui la stessa titolare) presso il centro di permanenza ed espulsione di Ponte Galeria, gli agenti hanno riscontrato un episodio inquietante: grazie alla presenza di un interprete di lingua cinese, nominato ausiliario durante le indagini, è stato possibile accertare, come uno dei due siti, svolgesse l’attività di vero e proprio ufficio postale clandestino, fornendo servizi di casella postale, fermo posta e domicilio postale per innumerevoli società e soggetti privati, tutti di nazionalità cinese.

Sono stati avanzati ulteriori accertamenti anche al fine di stabilire le motivazioni dei soggetti coinvolti a eludere i servizi di posta ordinaria.

Soddisfazione per l’operazione la espresse a Roma Today, Marco Milani, coordinatore Romano Ugl Polizia Locale: “Un plauso agli agenti impegnati in indagini sempre più complesse, coordinate dalla Procura di Roma”.

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