Cronaca locale

Le case popolari agli abusivi: il documento che inchioda Pd e 5S

La proposta dei Dem di riservare il 10 per cento delle case popolari a stranieri irregolari e occupanti abusivi era stata ritirata dopo le pressioni del centrodestra. Ora la grillina Roberta Lombardi tenta di farla approvare con un emendamento

Le case popolari agli abusivi: il documento che inchioda Pd e 5S

Alcune indiscrezioni circolate nei giorni scorsi parlavano di un tacito accordo raggiunto dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Regione Lazio, Roberta Lombardi, assieme al capo di gabinetto di Nicola Zingaretti, Albino Ruberti, per cercare di reinserire nella proposta di legge di stabilità regionale la possibilità anche per occupanti abusivi e stranieri irregolari di accedere alle case popolari.

L’idea della giunta Dem era di sistemare quell’esercito di 12mila senzacasa che popola i palazzi occupati della Capitale, mettendo a disposizione il 10 per cento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per un periodo massimo di due anni, anche a chi non ha i requisiti previsti dalla legge. Alla faccia delle graduatorie e di quei cittadini onesti, italiani e stranieri, che da anni aspettano le chiavi di una casa popolare.

I dettagli della proposta, definita di “buon senso” dall’assessore alle Politiche Abitative, Massimiliano Valeriani, erano contenuti nell’articolo 10 della bozza di legge di stabilità 2020. Articolo, questo, abrogato la scorsa settimana grazie ad un emendamento sottoscritto da tutto il centrodestra e accolto in commissione dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore. L'assessore Dem avrebbe accettato di eliminare il passaggio incriminato per riformularlo in maniera più articolata all'interno di una proposta di legge regionale ad hoc.

E invece, a conferma del retroscena svelato da alcuni quotidiani domenica scorsa, oggi in aula a via della Pisana è stato presentato un emendamento che ricalca fedelmente l’articolo 10 abrogato in commissione bilancio. E la firma è proprio della grillina Lombardi. Quando la misura era stata ritirata, infatti, il gruppo del M5S aveva protestato accusando la giunta Zingaretti di inerzia sul fronte dell’emergenza abitativa. A manifestare per lo stesso motivo davanti alla sede del Consiglio Regionale, ieri, c’erano pure i Movimenti per la casa. La richiesta dei collettivi è proprio quella di inserire nella legge di stabilità misure che vadano incontro alle esigenze degli occupanti abusivi.

La risposta è arrivata dalla Lombardi che, guarda caso, propone nel suo emendamento esattamente il contenuto dell’articolo ritirato in commissione. Stavolta non si fa riferimento ai requisiti, ma è chiaro che si sta parlando di stranieri irregolari sul territorio e occupanti abusivi, visto che si citano quelle “situazioni di emergenza abitativa identificate in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Si tratta di quei 23 immobili occupati da migranti e collettivi di sinistra, che dovranno essere sgomberati a partire dalla primavera del 2020.

Non solo. La Lombardi rilancia e propone che la Regione metta a disposizione degli occupanti anche il 15 per cento del patrimonio immobiliare delle ASP, le Aziende pubbliche di servizi alla persona. "Si tratta di migliaia di appartamenti - spiega a ilGiornale.it la consigliera della Lega, Laura Corrotti - senza calcolare l’eventuale danno erariale per un patrimonio immobiliare a reddito, seppur calmierato per finalità sociali". "Siamo alle solite – denuncia - dopo un’intensa battaglia per abrogare l’articolo 10 della legge di stabilità in Commissione bilancio che consentiva di destinare un 10 per cento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a chi non fosse in possesso dei requisiti necessari, favorendoli così rispetto a chi attende in lista da anni una casa; ecco che con il passaggio del testo in discussione in aula spunta fuori un emendamento a firma del consigliere del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi".

"Se l’emendamento venisse votato dalla maggioranza in Consiglio regionale - ragiona ancora la consigliera leghista - certificherebbe nei fatti un’alleanza tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle anche nel Lazio".

"Un’alleanza che – conclude la Corrotti - dovrebbe andare a spiegare a coloro che attendono un alloggio, l’inutilità di avere requisiti e rispettare le graduatorie".

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