Cronaca locale

Rifiuti, l’Epifania si porta via le feste ma l’emergenza resta

Al ritorno dalle feste di Natale i romani trovano una città sommersa dai rifiuti. Il problema sarebbe legato ai mezzi Ama: pochi e fermi perché fuori uso

Rifiuti, l’Epifania si porta via le feste ma l’emergenza resta

Roma sprofonda tra l’immondizia. Montesacro, Prenestino, Spinaceto, Garbatella, Marconi. E ancora Torrevecchia, Boccea, Pigneto, Centocelle. Le periferie sono una discarica a cielo aperto. La raccolta rifiuti non accenna a migliorare. E con le feste di Natale la situazione è peggiorata. Se è vero che l’Epifania porta via le feste, a Roma resta l’emergenza rifiuti.

Cassonetti stracolmi e mezzi Ama che evidentemente non passano a raccoglierli da giorni. Le feste sono passate ma quello che resta in tutta la città sono i resti dei cenoni passati in famiglia. Il coro è unanime da tutti i quartieri: “Venite a raccogliere l'immondizia”. E sembra che non ci sia speranza neppure per i romani che stanno rientrando in città in queste ore dopo una breve fuga fuori regione. Il ritorno a casa è stato segnato dalla brutta sorpresa: montagne di rifiuti davanti al portone che spesso tolgono spazio persino ai parcheggi delle auto.

I cassonetti a volte sono stati svuotati, ma restano comunque circondati da montagne di sacchetti, carta, cartoni, plastica. Solo le temperature rigide limitano i cattivi odori e il proliferare di blatte e topi. Se fosse estate l’aria sarebbe irrespirabile. Un quadro che sta realmente esasperando i cittadini, tanto da spingere vandali a bruciare di notte rifiuti e secchioni. L’ultimo episodio la notte scorsa in via di Donna Olimpia. “La situazione è sotto controllo e in miglioramento, specie se raffrontata con le analoghe giornate festive degli scorsi anni. In aree in cui si sono verificati rallentamenti nelle operazioni di raccolta di singole frazioni di materiali (come plastica o carta) abbiamo già predisposto giri supplementari grazie a cui, nelle prossime ore, la situazione potrà essere rapidamente recuperata”. Così tranquillizzava i romani l’amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, il 26 dicembre. Undici giorni dopo però, il panorama non solo non è migliorato, ma è a dir poco disastroso.

Siamo difronte a una vera e propria emergenza. Gli impianti di trattamento meccanico biologico, i Tmb, sono regolarmente in funzione. E il sito di smaltimento di Colleferro chiuderà dal 15 gennaio. Le responsabilità sono necessariamente da ricercare nella raccolta stradale messa in piedi da Ama, guidata da settembre da Stefano Zaghis, fedelissimo della sindaca Raggi. La falla nel sistema sarebbe da rintracciare nella qualità e quantità dei mezzi a disposizione per svuotare i secchioni.

Pochi e malconci. In totale circa 280, tutti tra i 10 e i 18 anni d’età, con la metà ferma nelle autorimesse per interventi di manutenzione. Un numero insufficiente specie quando la quantità di scarti prodotta dai cittadini aumenta in maniera considerevole, come sempre avviene nei lunghi periodi di festa.

Che ci sia un serio bisogno di intervenire al capitolo compattatori è chiaro a tutti, tanto che nelle linee guida del piano industriale, Zaghis parla appunto di “ridotti investimenti negli ultimi anni sul parco mezzi”.

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