Cronaca locale

Roma, 120 scuole al freddo: in aula arrivano le stufette

Nelle scuole di Roma e provincia fa freddo e nonostante le proteste il problema non è ancora stato risolto. Così, in molti casi, si è dovuto ricorrere all'utilizzo dei termoconvettori

Roma, 120 scuole al freddo: in aula arrivano le stufette

Alle volte dipende dall’intempestività con cui vengono messe a punto le riparazioni, in altri casi, invece, dall’impiantistica obsoleta che intervento dopo intervento è ormai logora e disperde calore. Comunque sia, il risultato è sempre lo stesso: nelle scuole romane fa freddo e le temperature registrate sono di molto al di sotto dei limiti di legge (18 gradi). Lo avevamo dimostrato, termometro alla mano, la scorsa settimana. Quando abbiamo fatto il nostro ingresso nelle aule del liceo scientifico Newton, in via dell’Olmata, la colonnina di mercurio indicava appena nove gradi.

Erano i giorni in cui dai quattro angoli della Capitale si levavano scioperi e proteste. Tuttavia il problema non sembra essere rientrato. “È rimasto tutto invariato”, denuncia la preside del Newton, Cristina Costarelli. “Nell’ultima settimana – spiega – non si è affacciato nessuno e così ci siamo dovuti attrezzare con mezzi di fortuna: delle stufette”. Non è l’unica ad aver tamponato il problema in questa maniera. Il portale on-line Skuola.net ha intervistato un campione di 2mila studenti e nel 45 per cento dei casi i ragazzi hanno dichiarato di fare lezione con i termoconvettori in classe.

Dalle colonne de Il Messaggero, invece, è il numero uno dell’Associazione presidi di Roma e Lazio, Mario Rusconi, a tracciare un bilancio dei disagi. Delle 345 scuole gestite dalla Città Metropolitana, almeno 110-120 hanno avuto problemi con i riscaldamenti nel periodo successivo alle vacanze natalizie. Questo nonostante l’ex Provincia metta ogni anno a bilancio 15,6 milioni di euro per garantirne il funzionamento. Vuole fare chiarezza sulla questione anche la presidente della commissione scuola della Città Metropolitana, Valeria Baglio, che ha annunciato “una commissione con i tecnici responsabili per fare il punto della situazione”.

Le fa eco Rusconi rilanciando un’idea di buon senso: quella di censire gli impianti termoidraulici delle scuole durante la pausa estiva in modo da non arrivare impreparati al primo freddo.

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