Cronaca locale

Ecco dove finiranno i rifiuti della Capitale

Saranno tante le destinazioni che si accolleranno l’immondizia della Città Eterna. E non solo all’interno dei confini italiani

Ecco dove finiranno i rifiuti della Capitale

Tutta l’Europa si accollerà i rifiuti di Roma. Nell’attesa, però, le strade della Capitale continuano a essere zeppe di immondizia costringendo i romani a dribblare tra un materasso e un frigorifero. La maggior parte dei rifiuti dovrebbe finire in Lombardia, e più precisamente in quel di Mantova. Una parte anche in Toscana, a Livorno e Rosignano, in Abruzzo, in Trentino Alto Adige e perfino nel Sud Tirolo. Ma non solo, anche l’Europa tende una mano a Roma per cercare di salvarla dai rifiuti che la stanno, giorno dopo giorno, sommergendo. Infatti, anche Enki, con i suoi inceneritori disseminati tra la Germania e l'Austria, ha risposto all’appello.

Importante, come sottolineato da Repubblica, sarebbe stato il vertice tra Comune e Regione. Non abbastanza per liberare Roma dalle tonnellate di immondizia che produce quotidianamente. Intanto la municipalizzata Ama avrebbe promesso di accelerare i tempi per quanto riguarda gli appalti già avviati con Invitalia durante l’ultima emergenza estiva dell'immondizia capitolina. Snoccioliamo qualche numero. L'intesa tra Ama e Mantova Ambiente, società della quale è direttore esecutivo l'ex presidente e ad di Ama, Lorenzo Bagnacani, è ancora da perfezionare mediante accordo interregionale, e si divide in tre fasi principali.

Il piano per salvare Roma dai rifiuti

Fino al 31 dicembre dovrebbero arrivare in Lombardia 420 tonnellate di rifiuti al giorno. Le prime 300, già trattate, finiranno direttamente in discarica. Altre 60 verranno trattate dal Tmb una volta giunte a destinazione. Le restanti 60, già tritovagliate, dovranno invece essere stabilizzate. Nel 2022 i quantitativi andranno ad aumentare. Infatti, dal 3 al 10 gennaio arriveranno a Mantova 400 tonnellate al giorno da trattare. Fino a raggiungere quota 2.500 tonnellate. Questo perché si dovrà dare una risposta all’aumento di rifiuti che ci sarà sicuramente con le festività. Dall'11 gennaio il piano tornerà a regime e proseguirà fino alla fine dell'anno. Dall’11 gennaio alla fine del 2022 il tetto previsto è di 30mila tonnellate, ovvero 200 al giorno. In dodici mesi la discarica accoglierà quindi 30mila tonnellate già lavorate, oltre ad altre 30mila ancora da trattare. Questo per quanto concerne la Lombardia.

Spostiamoci adesso in Toscana. Qui sarà compito dell'inceneritore di Livorno, che si accollerà 70 tonnellate al giorno, e della discarica di Rosignano, con 100 tonnellate quotidiane, dare una mano a Roma. Per quanto riguarda l'appalto Invitalia si sono fatte avanti la Deco in Abruzzo, di proprietà di Acea, che gestisce il termovalorizzatore di San Vittore, e la Pa Service di Bolzano. Oltre alla tedesca Enki, con i suoi inceneritori sia in Germania che in Austria. La discarica di Albano è stata sciolta dai vincoli che erano stati imposti dall'ordinanza firmata dall'ex sindaco di Roma Virginia Raggi. Non saranno più solo alcune società, come la Saf e la Ecosystem, a poter utilizzare il sito, ma anche altre aziende.

la promessa fatta ai cittadini

Entro Natale il neoeletto sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha promesso ai suoi cittadini di ripulire la città dai rifiuti. Ma lo sciopero dei netturbini dello scorso lunedì e la pioggia sulla Capitale non hanno certo facilitato le cose. E mancano sempre meno giorni al 25 dicembre. Dove è avvenuto lo sgombro, in poche ore è tornato tutto come prima.

L’assessore regionale ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha tenuto a sottolineare: “Stiamo continuando a lavorare con il Campidoglio per risolvere i problemi legati alla gestione del ciclo dei rifiuti di Roma. C'è una grande collaborazione istituzionale e ogni soggetto coinvolto è pronto ad assumersi le proprie responsabilità: tutti insieme è possibile trovare soluzioni adeguate e durature”. Sabrina Alfonsi, assessore comunale, ha aggiunto: “La città sta ripartendo. Rimettiamo in fila la catena di lavoro intorno al tavolo - Roma Capitale, Regione Lazio, Città metropolitana e Ama - per provare a risolvere l'emergenza rifiuti accelerando il confronto il più possibile e cominciando a porre le basi per soluzioni durature”.

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