Cronaca locale

Inchiesta sulle scale mobili: minacce a chi non firmava i controlli

Molti dipendenti Atac sarebbero stati minacciati dai loro superiori: "Se non firmi ti caccio, ti faccio mettere la tuta da operaio", una lettera inviata dal sindacato Faisa-Sicel sulla scrivania della sindaca Raggi e di vari assessori e Prefettura

Inchiesta sulle scale mobili: minacce a chi non firmava i controlli

I dipendenti che non mettevano la firma sui controlli delle scale mobili di Roma Capitale rischiavano il licenziamento o un blocco della carriera. È quanto emerge dall'inchiesta avviata dai pm Paolo Ielo e Nunzia D'Elia in seguito alle rotture delle scale mobili delle principali stazioni metropolitane della città. Tre dirigenti dell'Atac sospesi e una lettera, inviata lo scorso 26 marzo dal sindacato Faisa-Sicel sulla scrivania della sindaca Raggi, dell'assessore ai Trasporti Linda Meleo e anche alla Prefettura. Nella missiva, firmata dal segretario Claudio De Francesco si legge: "Visto il continuo protrarsi di minacce di un superiore (responsabile del contratto degli impianti di traslazione) nei confronti di un lavoratore che ha semplicemente chiesto per quale motivo doveva svolgere un lavoro non di sua competenza e responsabilità visto che prevedeva penali". La risposta del superiore è stata: "Ti caccio, chiama il sindacato io me ne f**to. Ti faccio mettere la tuta da operaio". Dall'inchiesta è emerso che questo tipo di minacce è stato fatto anche ad altri lavoratori che si sono rifiutati, o hanno richiesto la motivazione per la quale dovessero firmare nonostante non fossero competenti.

Oltre ai tre dirigenti Atac è stato sospeso anche un manager di un'altra società, si legge sul Roma Today, e controlli mai effettuati e bypass elettrici utilizzati per manomettere la manutenzione. Fascette di plastica utilizzate per curare varie parti delle scale, libretti per la manutenzione modificati con l'utilizzo del bianchetto. Questo ed altro emerge dalla lettera del sindacato: "A pensare che quando avevano aperto questa procedura ci deridevano, che scrivevamo cavolate, ora speriamo che i lavoratori del settore non subiscano minacce velate, perché se fosse così noi non lo tollereremo. Non abbassiamo la guardia“ dice De Francesco, il segretario Faisa-Sicel.

La sindaca Virginia Raggi ha voluto dire la sua con un post su Facebook:

L'indagine prosegue e si accerteranno le responsabilità che hanno portato a bloccare le stazioni metropolitane più importanti della Capitale.

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