Cronaca locale

Roma, straniero accoltella vigilante. Poi si spara in metropolitana

Terrore a Roma nel tunnel della metro B: addetto alla sicurezza colpito con un coltello al collo più volte. In gravi condizioni

Roma, straniero accoltella vigilante. Poi si spara in metropolitana

Paura nella metro di Roma. Un uomo di colore ha accoltellato un viglilante per disarmarlo e poi ha usato la pistola per spararsi. Tutto è accaduto nel tunnel della metro B della stazione Tiburtina della Capitale. Sul posto è immediatamente intervenuta la polizia. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il vigilante sarebbe stato accoltellato più volte proprio al collo. L'uomo adesso si trova ricoverato in ospedale e versa in gravi condizioni. L'aggressore dopo aver disarmato la guardia giurata si è sparato in testa togliendosi la vita. Ancora ignote le motivazioni sia dell’accoltellamento che del successivo suicidio da parte del giovane straniero.

Adesso gli investigatori cercheranno di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti anche grazie all'uso dei video registrati dalle telecamere di sicurezza. A quanto pare la furia dello straniero sarebbe scattata dopo una colluttazione con il vigilante. L'addetto alla sicurezza è un 55enne impiegato in servizi per le Ferrovie dello Stato della società Urbe. Al momento la metro funziona regolarmente, mentre è chiuso il tunnel lato via Lorenzo il Magnifico.

"Servizi come quello che stava svolgendo oggi il collega alla stazione della metro B Tiburtina dovrebbero essere svolti da guardie che abbiano uno specifico addestramento e protezioni. Quando è stato aggredito si trovava solo. Il servizio era stato disposto così? La Questura, che deve approvare i servizi, sapeva che il collega si trovava da solo a svolgere servizio? E la Polizia Ferroviaria, che questi servizi li sovrintende, era al corrente delle modalità del servizio? Dovrebbero essere almeno in due gli operatori impegnati in queste situazioni, similmente a quanto avviene per le forze di polizia in ambito ferroviario". Così scrive in una nota, Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale del Savip, sindacato autonomo vigilanza privata.

"Delle guardie giurate sembra non curarsi nessuno - conclude - né la Questura di Roma né il Ministero dell'Interno. Esistono, dunque, responsabilità dei delinquenti ma esistono anche quelle di chi, in condizioni di rischio, lascia che ci si mandi allo sbaraglio"

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