Cronaca locale

Roma Termini, spari in aria per sedare una rissa: agente ferito

Questa mattina a Roma Termini un poliziotto ha esploso alcuni colpi di arma da fuoco in aria per riuscire a sedare una rissa

Roma Termini, spari in aria per sedare una rissa: agente ferito

Una violenta lite ha spinto i poliziotti ad intervenire poco fuori dalla stazione di Roma Termini e quando hanno visto che la situazione era ingestibile uno di loro ha esploso alcuni colpi in aria

Sono stati momenti di panico per tutti quelli che questa mattina si sono trovati a transitare per Piazza dei Cinquecento a Roma, infatti per sedare una violenta rissa un agente ha deciso di sparare alcuni colpi di pistola in aria con la propria arma d'ordinanza. È avvenuto a metà mattinata, si apprende da Roma Today, quando un uomo è stato preso di mira da alcune persone per motivi ancora al vaglio degli inquirenti. Tre agenti sono intervenuti per sedare la lite, erano in borghese e stavano svolgendo il proprio servizio nella stazione della Capitale. Una volta arrivati sul posto hanno visto un gruppo di persone che si stavano menando, hanno dunque provato a sedare la rissa ma uno di loro è stato raggiunto alla mano da un punteruolo. Vista la scena dell'aggressione al poliziotto anche gli altri del gruppo si sono buttati addosso agli agenti cercando di pestarli.

Alcuni colpi di pistola sono stati necessari per fermare il branco. Nel frattempo sono stati tutti quanti trasportati nel commissariato del Viminale per capire quali siano stati i motivi di tanta brutalità.

Prima hanno tentato di rapinare dei passanti, poi il gruppo di rom ha picchiato la polizia, ferendo un agente. È accaduto davanti alla stazione Termini. Un poliziotto per evitare che gli venisse tolta l’arma di ordinanza durante la colluttazione, l’ha estratta dalla fondina ed ha sparato un colpo in aria.

E' accaduto stamattina verso le 11, in piazza dei Cinquecento, a Termini, ormai da tempo divenuta terreno di caccia della criminalità comune.

Alcuni passanti si sono rivolti ad un poliziotto lamentando l’aggressione per rapina da parte di un nutrito gruppo di nomadi fra i quali vi erano probabilmente anche dei minori.

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