Cronaca locale

Terremoto vicino Roma: la lunga notte a Colonna dove nessuno è rientrato a casa

Ieri sera alle 22.43, un terremoto di magnitudo 3.7 ha scosso la cittadina alle porte di Roma. Ancora in corso le verifiche sugli edifici

Terremoto vicino Roma: la lunga notte a Colonna dove nessuno è rientrato a casa

Erano le 22.43 quando la terra ha iniziato a tremare. Ieri sera, alle porte di Roma, un sisma di magnitudo 3.7 ha sorpreso l'intera popolazione di Colonna, una cittadina di poco più di 4mila abitanti, il luogo più vicino all'epicentro.

Secondo i dati dell'Ingv, infatti, il terremoto si è verificato a una profondità di 9 chilometri e a una distanza di soli 3 chilometri da Colonna. Da quel momento, nessuno degli abitanti è rientrato in casa: è stata la loro notte più lunga.

"Ci sono verifiche in corso, non ci sono feriti, solo tanta paura e tante persone in strada", ha detto il sindaco di Colonna all'AGI, che aveva anche informato di aver "messo a disposizione il nostro palazzetto dello Sport per tutte quelle persone che non vogliono rientrare perchè hanno paura. La situazione è comunque sotto controllo e relativamente tranquilla". Le sue parole, però, non erano bastate a placare la paura dei cittadini che hanno preferito non tornare nelle proprie abitazioni, aspettando che vengano effettuate tutte le verifiche del caso.

Un boato, poi la scossa

"Ho sentito un boato fortissimo, tremava tutto". È il racconto di Margherita, una dei tanti residenti del paese alle porte di Roma, che hanno passato quasi tutta la notte fuori casa. Non era il suo primo terremoto, dato che, secondo quanto ha riferito all'AdnKronos, ha sentito anche le scosse che hanno colpito L'Aquila e Amatrice, ma in nessuna di quelle occasioni "sono scesa in strada". "Questo di oggi però è stato forte, ero in poltrona e ho sentito un boato. Continuavano a cadere le cose, i vasi, i soprammobili. Ora aspettiamo in strada".

Anche il ristorante Pause di Colonna ha tremato: "Qui lo abbiamo sentito forte. La gente che era nel locale si è spaventata. Ci hanno fatto uscire tutti, lasciare le case, così ci siamo ritrovati qui, in attesa che la protezione civile finisca le verifiche di agibilità e ci permetta di rientrare".

Tante anche le testimonianze di altri cittadini, tra chi è stato sorpreso durante una camminata e non ha potuto far altro che abbracciare la figlia e pregare che "finisse presto", o chi ha fatto "come i portieri". Il parroco di Colonna, infatti, ha raccontato: "Mi sono tuffato al boato e mi sono fatto male alla mano, ma è una fasciatura, niente di importante. Ero in strada anche io per il caldo, il terremoto mi ha sorpreso e mi sono buttato a terra. Ora sto bene, aspettiamo tutti qui in piazza".

Le verifiche

I tecnici, intanto, stanno ultimando le verifiche nelle abitazioni, per capire se il terremoto abbia causato danni alle case o agli edifici pubblici. Sarebbero almeno 30 i controlli che stanno facendo i vigili del fuoco. Oltre che a Colonna, si fanno controlli anche nei comuni di Monteporzio e Montecompatri, dove sono state riscontrate lesioni alla chieda di Santa Maria Assunta in Cielo e alla casa parrocchiale adiacente al Duomo, risultata inagibile. La scossa è stata avvertita distintamente anche nella Capitale, dove sono in corso verifiche agli edifici scolastici.

Secondo i sismologi dell'Ingv è ancora presto per dire se la scossa sia inserita in una sequenza: "Finora non ci sono state altre scosse significative, c'è da aspettare per vedere se c'è una sequenza".

Nella zona dei Colli Albani, dove si è verificato l'epicentro del terremoto si trova "un vulcano non più attivo ma che ha avuto nella storia dei terremoti importanti, non fortissimi ma dannosi" ed è considerata un'area dalla pericolosità sismica intermedia.

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