Cronaca locale

Pronto soccorso nel mirino: due aggressioni nel giro di poche ore

Due nuove aggressioni nei pronto soccorso romani. Una moldava ha preso a calci e pugni una porta del San Carlo di Nancy, mentre un georgiano ha derubato un medico al S. Spirito

Pronto soccorso nel mirino: due aggressioni nel giro di poche ore

Due nuove aggressioni in altrettanti pronto soccorso romani, entrambe avvenute la scorsa notte. Nel primo caso una moldava di 48 anni ha dato in escandescenze con il personale sanitario dell'ospedale San Carlo di Nancy a Roma. La donna ha preso a calci e pugni una porta, danneggiandola, ed è stata quindi denunciata dai carabinieri per danneggiamento e interruzione di pubblico servizio.

Denunciati i due aggressori

Il secondo episodio, verificatosi sempre nella Capitale, e sempre nella notte tra sabato 1 e domenica 2 ottobre, ha visto l’intervento dei carabinieri del nucleo Radiomobile presso l'ospedale S. Spirito. Un georgiano di 42 anni, risultato poi un senza fissa dimora, dopo essere entrato nel presidio ospedaliero ha rubato lo smartphone di un medico. Una volta che è stato bloccato dai militari, l'uomo è stato identificato e denunciato per furto aggravato. L'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha così commentato la notizia: "Stanotte altri due episodi gravi di nuove violenze nei pronto soccorso della capitale. È ora di ripristinare i presidi di Polizia nei pronto soccorso e di adottare un vero e proprio daspo. Basta violenze nei pronto soccorso".

Anche il consigliere regionale del Lazio della Lega, Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità, in una nota ha commentato le due violenze avvenute nei pronto soccorso laziali: "Si susseguono imperterriti ormai quasi ogni giorno fatti di cronaca nera riguardanti gli ospedali e i pronto soccorso del Lazio. Solo la scorsa notte a Roma due stranieri, in due diversi nosocomi, il San Carlo e il Santo Spirito, si sono resi responsabili di reati come danneggiamento, aggressione, interruzione di pubblico servizio e furto aggravato, sempre ai danni del personale e delle strutture sanitarie. È davvero arrivato il momento di finirla e invertire la rotta".

La proposta della Lega

Giannini ha poi proseguito affermando come sia necessario adesso approvare la sua proposta di legge, già presentata, “per tutelare e difendere il personale degli enti del servizio sanitario del Lazio dagli episodi di violenza, categoria bersaglio ormai di un quarto del totale di tutte le aggressioni che avvengono sui luoghi di lavoro nel nostro Paese. La soluzione è semplice e, lo ricordiamo, si articola in sei punti cardine: presenza fissa delle forze dell'ordine e misure di sicurezza nei luoghi di primo soccorso, polizze assicurative per i lavoratori della sanità, la figura dello psichiatra del lavoro, un codice di accesso per i pazienti potenzialmente violenti, formazione degli operatori e apposite campagne di sensibilizzazione verso i cittadini, il tutto con disposizione finanziaria e fondi dedicati a copertura".

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