Roma

«Romaland, la storia darà spettacolo»

Realizzare una «disneyland dell’impero romano». Dove? Nell’area di Fiano Romano, vicino all’uscita autostradale. Il progetto, che ha la firma del candidato a vice sindaco per il Pdl Mauro Cutrufo, porterebbe alla capitale numerosi vantaggi: da nuovi posti di lavoro, all’aumento del turismo, per non parlare della possibilità di far conoscere sempre di più e a più persone «la storia di uno degli Imperi più affascinanti del mondo». «Se si osservano gli ultimi dati di Eurodisney - spiega Cutrufo - si capisce quanto un progetto di questo tipo rappresenti una enorme possibilità di sviluppo per tutta la città. Il parco francese nel 2007 ha avuto 14,5 milioni di visitatori e dà oltre 40mila posti di lavoro». Quello che il senatore della Dca ha in testa è un vero e proprio parco a tema storico-culturale. All’interno la corsa delle bighe, un percorso telematico e virtuale nella storia, il Colosseo, il Circo massimo, le battaglie navali, il foro e il senato romano. E poi ovviamente alberghi, ristoranti, baby-parking, e un treno che colleghi il parco al centro della capitale e agli aeroporti.
Nella realizzazione importante sarebbe l’apporto delle università per tenere alto il livello culturale del parco. Quanto ai costi di realizzazione della Romaland, «l’iniziativa andrebbe avviata con finanziamenti diretti e indiretti e capitale privato. E comunque il costo sarebbe sicuramente riassicurato dagli incassi». In più, così come succede ad Eurodisney «ogni due anni - spiega Cutrufo - si potrebbe aggiungere un’attrazione, magari estendendo il periodo storico e arrivare a quella del rinascimento». Tempi di realizzazione? «Una volta localizzato il terreno - replica il senatore - definito in tutti i suoi aspetti il piano di lavoro, penso che in 18-24 mesi si possa realizzare». Obiettivo principale del progetto, contenuto nel programma capitolino del Pdl, è «ritrovare l’amore per Roma e per la storia della città eterna, ormai andato perso». Un gap, questo, tutto italiano. «Basti pensare che all’estero - fa notare l’esponente della Dca - la nostra storia come Paese-Italia è semisconosciuta. Se però si parla di Roma o di Impero romano la musica cambia radicalmente...

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